Visita a sorpresa n.2

Seconda visita a sorpresa.
Prevedibile visto che la mattina stessa eravamo stati al Forum per avere notizie riguardo il nostro processo, che puntualmente va avanti quando ci facciamo vivi.
Mio marito che annuncia l’arrivo degli assistenti sociali e consueto panico iniziale.
Le mie mani che tremano, senza motivo certo, ma sentirmi sotto osservazione mi rende nervosa. E’ così in tante delle cose che mi riguardano, soprattutto in quelle importanti. E niente per me conta di più che chiudere questo capitolo di convivenza con quello che per me è figlio da sempre.
Faccio accomodare Lorena, l’altra assistente sociale che segue la nostra causa e che per la prima volta è venuta a casa nostra, accompagnata da due stagiste.

Domande di rito. Come va, come stiamo, cosa proviamo. Le chiedo se vuole vedere il bambino, che nel frattempo sta dormendo, o almeno è quello che credevo stesse facendo.
Invece lo troviamo sveglio, attivo e bellissimo, come sempre quando appena si alza.
Andiamo in sala, N.E. osserva serio, come se sapesse cosa sta succedendo e mi guarda con aria interrogativa. Si lascia prendere in collo, ma lui cerca me. Con gli occhi. Il mio amore.
Dice di vederlo bene, che è ingrassato e bellissimo. Dice che mi prende come riferimento, che mi cerca, che sono la sua mamma e si vede.
Ci chiede se le nostre famiglie sono al corrente, se anche i nostri amici lo sono, cosa pensano, se sono felici e se hanno intenzione di venire a trovarci. Rispondo che fin dall’inizio sono stati partecipi di questa nostra scelta, che sono tutti innamorati di N.E. e che sì, verranno a trovarci. Mia sorella era in casa con noi, la prima ad aver conosciuto il bambino.
Poi mi chiede cosa provo, come mi sento nei suoi confronti ed io non riesco a trattenere le lacrime mentre le dico a singhiozzi che non riesco nemmeno ad immaginare la mia vita senza lui.
Mi tranquillizza, mi dice che non devo nemmeno pensarlo.
Dice che se tutto va bene nel giro di tre mesi, forse due potremmo concludere questo periodo di affidamento. Loro faranno un altro paio di visite, il giudice una volta ricevuti tutti i documenti fisserà un’udienza in cui dorvemo presentarci, forse con N.E.. Non so cosa ci aspetta, ma so che una volta battuto il martello, nostro figlio no solo avrà il nostro amore, ma anche il nostro cognome che se sentimentalmente non conta niente, ci renderà comunque una vera famiglia e soprattutto lo saremo per sempre senza nessun rischio che qualcosa vada storto.
E’ terrorizzante vivere con la paura che qualcuno possa presentarsi per tentare di portarci via il nostro bambino. E’ terrorizzante l’idea che qualcuno potrebbe mettersi tra di noi.

Credo sia andata bene. Vodka sul tavolo a parte… sciocchi genitori!!
La sera il processo su internet era già stato aggiornato e ad ogni piccolo passo, io mi sneto più vicina al resto della nostra vita insieme.

 
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