Odissea aerea

Volare da e verso il Brasile diventa ogni anno più complicato e dispendioso. 
Negli anni abbiamo cambiato innumerevoli volte compagnia aerea, tratta e numero di scali. Questo credo sia stato uno dei peggiori. Senza contare che è stato anche il primo con nostro figlio, che è tanto agitato in terra, quanto calmo in volo!!
Il nostro viaggio è durato circa trenta ore, da qui il titolo del post.
La nostra situazione è sicuramente atipica. Siamo una coppia italiana, con figlio brasiliano ed è così che si presentano i nostri passaporti. Due bordeaux e uno blu, diversi abbastanza da creare confusione e dubbi.
Per andare all’estero, il minore brasiliano, ha il proprio passaporto fin da subito, nel quale non compaiono i nomi dei genitori. Credo sia lo stesso anche in Italia. Questo implica l’avere a portata di mano il certificato di nascita, durante ogni spostamento. Poco male, già era incluso nella pila di documenti che abbiamo saggiamente portato in viaggio con noi, tra cui anche la pronuncia di adozione e le varie traduzioni.
Per viaggiare con un solo genitore, necessita anche di un’autorizzazione di viaggio fatta dall’altro. Non conosco bene i dettagli, ma so che anche con doppia cittadinanza, il nostro bambino dovrà sempre entrare ed uscire dal suo paese natio con passaporto brasiliano, per cui prima o poi dovremo approfondire il discorso.
Per viaggiare invece all’interno del paese, basta il documento d’identità, l’RG, nel quale sono riportati i nostri nomi.
In questo viaggio, gli imprevisti non si sono fatti desiderare.
Primo check-in, primo problema. Dopo un’attesa troppo lunga per i miei gusti, ci viene detto che sì, i documenti vanno bene, ma che il nostro biglietto risulta in aperto.
L’agenzia non risponde e ripagare, in quel momento, ci sembra l’unica opzione valida!! Riuscire a farlo, è già una fortuna. Pena che questo problema, ci dicono, potrebbe ripresentarsi a Salvador, dove atterriamo quarantacinque minuti dopo e dove dovremo aspettare “solo” dodici ore.
Metà del tempo lo abbiamo passato in spiaggia. L’altra metà in aeroporto.

Il secondo check-in è stato addirittura peggio!!
Tutto bene per il pagamento, ma N.E. non risultava nel biglietto. Questa notizia ce l’hanno data a cose risolte, per venti minuti invece, siamo rimasti ad attendere spiegazioni da persone che si limitavano a scuotere la testa, aumentando così la nostra ansia.
Al controllo passaporti poi, altra attesa, altri documenti da mostrare, altre domande. Alla fine però, sono stata io a fargli notare che non mi avevano timbrato il passaporto!!!!!!!
Otto ore di volo sopra l’oceano e atterriamo a Madrid. Una pacchia rispetto alle dodici, cui siamo abituati per arrivare in Italia.
N.E. ha dormito, agitato, ma ha dormito. Come dargli torto, incastrato in questa scatoletta.
L’ingresso in Europa, che poi era la parte di viaggio che più mi preoccupava, è stato semplicissimo.
Alla frontiera, il controllo passaporti è stato rapido ed indolore. Nessuna domanda, nessuna richiesta di documenti. Due ulteriori ore di volo ed arriviamo, finalmente, in quel di Roma.
La morale di questo viaggio è che le cose non vanno mai, MAI, come ci si aspetta. Niente di nuovo quindi, solo l’ennesima conferma.
Detto questo.
Siamo in Italia. Infreddoliti, malaticci, ma felici!!

  
“Lei, chi è? − Io sono uno straniero per la polizia,
per Dio, per me stesso.”



[Emil Cioran – Il funesto demiurgo]

 
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13 Comments

  1. Ciccola Aprile 12, 2013 at 3:24 pm

    Ma che tenero il tuo bimbo incastrato nella "culla" dell'aereo!

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  2. ero Lucy Aprile 13, 2013 at 5:31 pm

    Amore cucciolo!! Spiaggia a parte, sempre una seccatura questi viaggi cosi' lunghi. E mi sa che anche noi dobbiamo iniziare ad informarci per i documenti della piccola :/

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    1. Il Frutto Della Passione Maggio 2, 2013 at 11:44 am

      Quando si parla di documenti, noi famiglie espatriate, dobbiamo sempre avere tanta pazienza!!

      Reply
  3. Marica Aprile 14, 2013 at 5:37 am

    uno scalo di 12 ore???? mammamia, che incubo!!

    sei riuscito a metterlo nella culletta? che brava….. anzi che bravo lui 🙂
    io l'avevo usato solo per il viaggio in cui aveva 6 mesi, e li' era riuscito a dormire… pero' sapevo che il limite di peso era 12 kili, quindi per l'ultimo viaggio non l'ho nemmeno prenotata.. magari potevo provarci!

    che bello vederli sotto l'insegna dell'aeroporto di fiumicino… che emozione!!!!

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    1. Il Frutto Della Passione Maggio 5, 2013 at 1:26 pm

      Per il viaggio di ritorno non so bene cosa fare!! Credo che proveremo a riutilizzarla, ma non sono certa che andrà bene come la prima volta.

      Manca poco al nostro rientro ormai, anche se cerco di non pensarci!!

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  4. dm Aprile 22, 2013 at 4:18 pm

    mamma mia che viaggio! davvero un'odissea 🙂 tenero il tuo piccolo! buona vacanza in quel di Roma 🙂

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  5. mentretiaspettorido Aprile 22, 2013 at 5:33 pm

    Ciao bella! Che odissea, veramente!! Mi auguro che la vostra vacanza stia procedendo bene e che anche Noah Enzo si stia divertendo! Ma è il suo primo viaggio in Italia, giusto? Che emozione :-))

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    1. Il Frutto Della Passione Maggio 5, 2013 at 1:27 pm

      Primo viaggio!! E tra poco siamo di ritorno… un'altra odissea ci attende e tanta tristezza nel lasciare tutto, ancora una volta.

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  6. MammaInOriente Aprile 24, 2013 at 12:52 pm

    Le odissee aeree quando si hanno dei bimbi piccoli sono ancora più pesanti.
    Non mi conosci, ma ti seguo da un po'. Complimenti per tutto quello che hai affrontato per diventare mamma.
    Se passi da me c'è un piccolo riconoscimento per te.
    Piacere di conoscerti!

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    1. Il Frutto Della Passione Maggio 5, 2013 at 1:28 pm

      Grazie!! Per avermi scritto e per il regalo.
      Al mio rientro, con calma, passerò da te per conoscerti meglio.

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