C’è un Lui e una Lei. O una Lei e un Lui.
Par condicio.
Perché quando si parla di loro, tutte le cose dette vengono pesate e analizzate e discusse.
Insomma, c’è questa coppia.
Sono dei nostri amici, anzi sono amici di amici. Forse sono due di cui ho sentito parlare, da qualche parte.
Siamo noi. Certo, potremmo essere anche noi.
Fatto sta che, queste due persone, chiunque esse siano, litigano.
Non sempre. Però spesso.
Litigano in un brutto modo, ammesso che ne esista uno bello.
Litigano e dicono cose orribili.
Rinfacciano avvenimenti, comportamenti e atteggiamenti.
Rivendicano attenzioni mancate, parole dette, gesti sbagliati.
Lui ha le sue ragioni. Lei anche, ha le sue ragioni.
In quel caos, è difficile capire chi dei due abbia torto. Ammesso che ci sia uno, che l’abbia.
Questi due tipi si amano. Molto. Moltissimo. Troppo, forse.
Ma che l’amore non basta, è cosa risaputa. C’è così tanto intorno a quel sentimento, che non può bastare.
Allora spesso lasciano correre. Non parlano di quello che è successo.
Ma quando tutto sembra superato, il demone che regna tra loro, torna.
Forte e poderoso.
Li mette nuovamente a confronto e li lascia agire, scontrare. Lascia che si mordano e che si feriscano.
Non ci sono botte, badate bene. Ma ci sono lividi. Quelli invisibili agli occhi.
C’è un Lui, sicuro di se e di quello che fa. Un Lui stacanovista.
Una bella persona. Un buono per natura.
Disincantato e sulle sue. Preso da tante cose. Cose che, hai suoi occhi, sono fondamentali.
Poi c’è una Lei. Un pò meno sicura di tutto. Una Lei confusa.
Una persona instabile. Una incoerente per natura.
Romantica e un pò fuori dalle righe. Presa dal mondo e dal rimettere in gioco tutte le carte, a mescolarle. Ogni volta, pronta a ripartire da un punto qualunque, che potrebbe essere anche una virgola o un rigo preso a caso, tra le pagine di un testo immaginario.
Sono diversi e uguali. Ma più diversi.
Gli opposti si attraggono. Vero e falso.
Perché ci si deve incastrare, in un modo o nell’altro, per rimanere uniti.
A legare due individui è quello che si ha in comune. A legare due individui però, è anche la capacità di riempire i buchi vuoti, l’uno con l’altro. Come i tasselli di un puzzle.
Fanculo l’anima gemella, la metà della mela.
Quello vale per i colpi di fulmine, forse. Per le passioni iniziali.
Il resto è quotidiano, è lotta per sopravvivere. Una meravigliosa e intrigante lotta, in cui non c’è nulla di scontato.
Si lavora sul rapporto, sul modo migliore di accettare, comprendere e assecondare l’altro.
Si vivono i momenti di felicità e si sopravvivono quelli di tristezza.
Bisogna dedicarsi. Dare attenzione.
Non si possono chiudere gli occhi. Né abbassare la guardia.
Il fuoco deve rimanere acceso.
Non importa che sia una fiammata potente. Quella c’è stata, sicuramente e torna in certe occasioni.
Quella dei momenti unici. Quella che fa del mondo, un bel posto in cui abitare.
Ma il fuoco deve rimanere acceso. Fosse anche una flebile fiammella, che ogni tanto tossisce.
Esiste un momento in cui è giusto dire basta??
Come si riconosce quell’esatto istante in cui, tagliare i ponti, diventa la decesione migliore. Per entrambi.
Fino a che punto si devono spingere due persone, per mantenere le cose così come le conoscono, così come sono da tanto tempo.
Gli anni passano, portando con se la paura dei rimpianti e dei rimorsi.
Le difficoltà se li trascinano con se. Inevitabilmente.
Come un fardello inutile e pesante.
Ferite che solcano le anime.
Una coppia ne ha sempre di ferite. Sempre quelle invisibili agli occhi, quelle sopracitate.
E bisogna guardarli bene quei tagli, perché si distingono in diversi tipi.
Ci sono quelli che riguardano uno solo, dei due. Inflitti prima del loro incontro o da qualcosa, qualcuno che non riguarda l’altro.
Poi, ci sono quelli che si sono inflitti l’un l’altra. Quelli che riguardano loro due e nessun altro.
E infine, ci sono quelli che si tende ad ignorare. Quelli uguali. Identici. Come un tatuaggio fatto insieme, per amore. Come due lettere diverse, incise nello stesso pezzo di legno. Quei tagli che raccontano lo stesso dolore, nonostante ognuno urli a modo suo.
Ed è lì, che si nasconde la complicità.
Ci sono segreti, che solo due persone al mondo conoscono. La storia può essere raccontata, ma non potrà viverla nessun altro, all’infuori di loro.
Ci si raccoglie, partendo da lì.
Ci si cura a vicenda. Si disinfetta anima e cuore.
Si ricomincia.
Ma per quante volte è possibile farlo??
Quanto a lungo saranno in grado di ripartire. Di riprendere a camminare, senza zoppicare.
Dalle stelle alle stalle.
Un salto ,che a volte si fa in un solo istante.
Dalle stalle alle stelle. Un salto, in salita.
Ci vuole sempre un pò di più.
La gravità. Quella stronza.
Ma ci si arriva. La maggior parte delle volte.
Poi, altre volte, no.
Si dice basta.
Si scrive di una fine che forse, era inevitabile. Ma probabilmente non lo era.
Certe cose accadono, a caso o per destino.
Ma quelle sono l’eccezione.
Il resto si contruisce. Solido o meno.
Tetti di paglia, che resistono alle tempeste. Tetti di cemento, friabili come biscotti.
Pesone che vengono da mondi differenti e parlano la stessa lingua.
Persone che nascono insieme e non riescono a decifrarsi.
Quante volte si parla, senza capire niente di quello che dice l’altro.
Ostinati e decisi sulla propria linea. La bocca spalancata e le orecchie tappate.
Si guarda l’altro, lo si vede sbraitare e dalla sua bocca non esce nulla.
Sparito il sonoro, ci si ritrova a vivere un film muto, dove tutto è bianco e nero.
Anche le risate, senza volume, non sembrano tali.
I gesti sì, invece. Quelli non hanno necessariamente bisogno di colori.
Non dico che si debba vivere proiettati su uno schermo a cristalli liquidi, in versione HD.
Non importa avere un home theater.
Quello no.
Il teatro lo facciamo noi. Ed è chiaro che l’originale, la piéce dal vivo, ha tutta un’altra vitalità.
Però ricordarsi, ogni tanto, ogni spesso o meglio ancora sempre, di tenere alto il volume, anche quando non se ne ha voglia, è una buona abitudine.
Ascoltare.
Ascoltare.
ASCOLTARE.
E vedere. Anche quando si è stanchi. Anche quando il sonno, un sonno che non ha niente a che vedere col dormire, sembra avere la meglio. Anche quando si è assopiti dalla vita.
Tutto si sistema.
Quando non c’è un drammatico punto di rottura. Tutto si sistema.
Si rincollano pezzi e la maggior parte delle volte non ne manca nessuno.
Rimangono le crepe, come quelle di un vaso rotto.
Lo so, lo so, che paragone scontato.
Ma non è così che siamo?!!
Fragili e ricomponibili.
Quasi sempre. Quasi.
Perché l’assoluto non esiste. Non sul mio dizionario, almeno.
Sempre. Mai.
Meglio le sfumature.
Spesso. Raramente.
C’è un Lui e c’è una Lei.
Non importa l’ordine delle cose.
Sono insieme.
Ci sono Loro. Ci siamo Noi.
Ce ne sono un’inifnità.
Quei due in particolare, che si è detto essere altri ed essere noi, si amano.
Di un Amore profondo e difficile.
Così come deve essere, per definizione.
Mentre leggo di loro, faccio il tifo perché il lieto fine abbia la meglio.
Stringo quel libro immaginario tra le mie mani. Mi raggomitolo, sul lato estremo di un divano qualunque. Le gambe al petto, come un feto, come una bambina impaurita. Continuo a sfogliare le pagine, un pò preoccupata per quello che vi leggerò.
Ma speranzosa. Confidente che tutto andrà bene.
Non è un dramma. Nè una commedia.
E’ la realtà, di quei due tipi che nessuno sa come vivono. Sappiamo solo che lo sanno fare bene, la maggior parte delle volte.
Non è nemmeno una favola.
Per quanto legga, non troverò mai una fine. O una risposta.
Loro sono quello che viene dopo il “e vissero felici e contenti”.
Il seguito.
Quello che non viene mai raccontato.
Ma che, nonostante tutto, esiste.
“- E il copione? Il copione dov’è?
– Dentro di noi, signore. Il dramma è dentro di noi.”
[Luigi Pirandello – Sei personaggi in cerca d’autore]
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Potrei averlo scritto io questo post (se fossi così brava…), potremmo essere noi quei due amici. Come ho già detto un'altra volta, finchè mi chiederò se stare insieme è la cosa giusta da fare, vorrà dire che lo è ancora. Quando smetterò di chiedermelo e prendere strade diverse mi sembrerà l'unica cosa possibile, l'unico desiderio, l'unico atto naturale…solo allora sarà finita.
La penso esattamente come te.
Finché ci poniamo delle domande, significa che ci siamo ancora dentro.
Quando smetteremo di farlo, allora sarà tutta un'altra storia.
Questo post è meraviglioso.
Grazie!! 🙂
"Bisogna dedicarsi. Dare attenzione.
Non si può chiudere gli occhi. Né abbassare la guardia.
Il fuoco deve rimanere acceso."
mi è piaciuto tantissimo, il simbolo del fuoco richiama il senso dell'avventura che rappresenta tantissimo l'amore secondo me!
Nina
A parte l' errore grammaticale [corretto!!], piace anche a me l'associazione del fuoco con l'amore.
Grazie Nina cara.
Non credo esistano modi giusti per litigare. Il litigio è radicale e doloroso. L'unica cosa davvero importante è che sia costruttivo. Non solo ricostruttivo.
L'amore è una cosa semplice, dicono. Ma col ciufolo che lo è!
Bacio cara
Col ciufolo proprio!! 🙂
Cerchiamo di imparare dagli sbagli e dagli scontri. Cerchiamo, perché poi farlo non è sempre cosa semplice.
Bacio Princess
sei in assoluto la mia preferita! Il tuo modo di scrivere mi piace, tanto tanto! Mi sono posta i tuoi stessi quesiti mille e mille volte.
E siamo ancora qui.
Cara!! Anche a me piace da impazzire il tuo modo di scrivere. Spesso, quando leggo qualcosa di tuo, mi ritrovo a pensare che avrei voluto scriverlo io, tanto mi piace!!
Finché si rimane insieme, nonostante tutto, ben vengano le domande e le riflessioni!!
Bellissimo e soprattutto ne condivido il contenuto. Un abbraccio da una mamma di gemelle.
Grazie… in effetti penso che, prima o poi, tutti noi passiamo attraverso questo vortice di sentimenti contrastanti!!
Un abbraccio a voi tre.
parole stupende, finché c'è amore c'è speranza?! anch'io sono fatta così, cerco sempre un nuovo inizio, un nuovo spunto.. per non darsi mai per scontati, per non finirla mai!
Grazie!!
E' un buon modo per cercare di dare vigore al rapporto, nonostante il tempo che passa. L'obiettivo è appunto, che non finisca mai!!
Un bellissimo post. Lo condivido totalmente. Come mi disse una cara amica, bisogna avere la fortuna di incontrarsi e la forza di costruire ogni giorno per restare insieme. E condivido anche che l'amore non basta…l'ho sperimentato sulla mia pelle.
Grazie per aver espresso così bene dei sentimenti così complessi 🙂
Grazie a te per il commento, Sara!!
La tua amica ha detto tutto. Giustissimo.
E' doloroso scoprire che l'amore non sempre è sufficiente. Ma è anche vero che è l'unica base concreta, per riuscire a costruire qualcosa di solido!!
Un abbraccio
Bellissimo post. Condivido praticamente tutto quello che hai scritto e, poi, lo hai scritto benissimo. Brava davvero 🙂
Grazie mille Mel!! 🙂
Bellissimo, scrivi davvero molto bene.
Dicono che l'amore non è bello se non è litigarello. Ma qui mi sa che si esagera 🙁
Un bacio.
Grazie cara!!
Sì, nei limiti un pò di scontro ci può stare. Certo questo post è un pò estremo, ma le parole servono a questo, a far uscire sentimenti, sensazioni e anche semplici riflessioni, più o meno attinenti con la realtà!! 😉
Un bacio grande
E' bello riconoscersi in tanti LUI&LEI, ci fa' sentire meno soli…
Siamo tutti nello stesso mare/tempesta d'AMORE ma fortunati ad averlo..
Ci ritroviamo tutti nella stessa definizione d'Amore, eppure ognuno lo vive diversamente. O forse no, è solo che non si hanno occhi che per guardare la nostra personale tempesta, il nostro unico mare.
Di certo, siamo fortunati ad averlo. L'Amore.
P.s.: mi sa che sei una romantica anche tu!!
Sono passata di qui per venirti a trovare, e per caso ho riletto questo post…incredibile come potrei essere io quella romantica e un po' fuori dalle righe, e Lui quello stacanovista e sicuro di se…e sai che ho fatto? L'ho stampato e lo tengo come una poesia, da rileggere insieme chissà se prima o dopo quei litigi che sono immancabili in tutte le coppie vere e senza finzioni! Un abbraccio cara Eva
Che bello leggere che hai stampato le mie parole, senza limitarti a leggerle. Con questo commento hai fatto in modo che anche io rileggessi questo post e ne avevo bisogno. Eccome se ne avevo bisogno.
È il primo commento a cui rispondo dopo tanto, troppo tempo ed è una bella sensazione. Grazie Ele, ti abbraccio.
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Questo post , queste parole , sembra che "qualcuno" ( TU ) sia riuscito a scrivere gli stessi miei pensieri , le mie paure , i miei dubbi … Ho salvato il tuo post , per potermelo rileggere più avanti , e magari per condividerlo con mio marito … Ancora una volta ti dico GRAZIE EVA !