L’aereo è piccolo. Una scatoletta claustrofobica ad eliche.
Scrivo mentre siamo in volo, io e N.E. Il primo viaggio da soli. Andiamo verso l’Amore. Raggiungiamo Lui, che ci aspetta a terra. È bello saperlo ad attenderci.
Sono felice. Non ho paura.
Sono in movimento. Il mio stato ideale.
Sono stati solo tre giorni di separazione, eppure Lui mi è mancato da impazzire. Lontani, torniamo ad essere due ragazzini innamorati. Ci corteggiamo, ci scriviamo parole romantiche.
Torno a sentire le farfalle nello stomaco e mi rendo conto di quanto io sia dipendente e piena di sentimenti verso quest’uomo appassionato, che fa di me il centro del suo mondo. Torno a ricordare che lo voglio accanto, costi quel che costi, dovessimo anche scalare il mondo, dovessimo anche spaccarci l’anima in due. Torno a sentirlo scorrere nelle mie vene, così come in quelle di N.E., senza bisogno di legami di sangue. Torno a pensare a quanto sia stata giusta la mia lotta per riprendere e tenermi l’uomo della mia vita.
C’è stato un momento in cui ci siamo lasciati, molti anni fa. Ma questa è un’altra storia. Un passato furioso e focoso, così diverso dal presente.
Poche ore dopo il nostro incontro, tutto è tornato come prima. Difficile e reale.
Non esistono soluzioni. Per quanto pesante il bagaglio possa essere, tocca trascinarselo dietro. Indipendentemente dalla destinazione. I mostri sono ovunque tu sia e la tua mente non si spegne solo perché le hai detto di essere in vacanza. I sentimenti non si possono prendere in giro, quello che hai dentro ti segue e ti resta attaccato. Come un morbo. Come un cancro.
Mi chiedo se è questo che devo fare. Tenermi perennemente occupata. Evitare di rimanere immobile, di avere il tempo di riflettere. Ho pensato che se non dovessi fermarmi mai, allora non sentirei più così forte quel dolore lì.
Abbiamo visto luoghi stupendi e i sorrisi ritratti in queste istantanee, sono sinceri. Mi piace l’idea che ad una foto rimangano appiccicati i momenti felici. Non è necessario portarsi dietro, nel tempo, la sofferenza. Ci pensa da sola quella, a non andarsene mai del tutto.
Questo viaggio ci ha portato nel nord est del Brasile, nello stato del Pernambuco.
Porto de Galinhas, prima.
Porto de Galinhas, prima.
Con la sua spiaggia, eletta in più occasioni la più bella del Brasile. Le Jangadas, ovvero le tipiche imbarcazioni, portano alle spettacolari piscine naturali che si formano con la bassa marea, per poter nuotare tra coralli e pesci tropicali.
Praia de Muro Alto.
Praia dos Carneiros.
Altra gita in barca, a motore questa volta. Spiagge deserte che scompariranno col crescere della marea, ancora piscine naturali. La meraviglia di un ambiente in lotta tra il lusso e il selvaggio.
Cascate di acqua dolce, nascoste nella foresta.
Praia de Maracaípe.
La spiaggia dei surfisti. Un oceano furibondo e un pranzo di pesce delizioso.
Recife, poi.
La caotica città e l’inutilizzabile, per ovvie ragioni, spiaggia!!
Olinda, nel mezzo.
Il centro storico, la parte alta e antica della città, ricca di storia ed edifici in stile coloniale. Innumerevoli chiese e una preghiera sentita. La mia.
Viste panoramiche mozzafiato.
Il centro storico, la parte alta e antica della città, ricca di storia ed edifici in stile coloniale. Innumerevoli chiese e una preghiera sentita. La mia.
Viste panoramiche mozzafiato.
N.E. è ufficialmente una bambina, per tutto il resto del mondo. All’ennesima menina, abbiamo scoperto che sono i capelli lunghi a trarre in inganno. La cosa non mi disturba, nonostante a me sembri così visibilmente maschio!!
È stato bravo. È stato capriccioso. A tratti. Come i bambini. Come me.
Il suo umore cambia velocemente, quasi quanto il mio. Quasi quanto il cielo di questi giorni. Sole e pioggia alternati. Dentro e fuori. Troppe volte per un solo giorno.
Un viaggio non sarà mai la soluzione, ma è un ottimo compromesso.
Le valigie rimangono in vista. Siamo tornati per ripartire.
Non ci fermiamo. Non ancora.
Esiste sempre un modo per rincollare i pezzi. Anche più di uno.
Di modi. Di pezzi.
Non importa dove. Importa insieme.
“Poiché non scorgevo in tutta la terra alcun posto che mi convenisse, decisi allegramente che non mi sarei fermata in nessun posto. Mi votai all’Inquietudine.”
[Simone de Beauvoir – Memorie di una ragazza per bene]
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siete bellissimi!!!!!
🙂
Grazie per questo post così vero anche per il mio dolore attuale. Siete una meraviglia. Vi abbraccio tutti e 3 forte.
Entrambe conosciamo il dolore dell'altra. Ci siamo già passate, purtroppo.
Ti penso Sandra e ti stringo.
I pensieri ti seguono fin in capo al mondo, è vero, ma viaggiare e distrarsi un po' fa sempre bene, dà aria nuova! E condivido in pieno quello che dici.. "Home is where the heart is": se i tuoi affetti sono con te, puoi sentirti a casa in qualsiasi posto della Terra! 🙂
P.s. Foto bellissime! L'ultima poi mi piace particolarmente 🙂
Assolutamente, Virginia. Proprio per questo ho deciso, a breve, di unire viaggio e casa. La speranza è di trovare sollievo, bellezza e calore. Che non è come fare pace con se stessi, ma qualcosa che gli somiglia molto!!
Anche a me piace molto l'ultima foto. Una di quelle che scatti senza pretese e che si trasforma in un ritratto imperfetto e autentico!!
Che belle foto e che bei sorrisi! I viaggi curano tante ferite, anche se non possono cancellare le cicatrici.
Grazie cara!! Continuo a pensare all'idea del LED, letta sul post di Princess… Magari, se non funzionasse, pensiamo a qualcosa per cancellare le ferite!!
No, un viaggio non è la soluzione ma aiuta 🙂
Forse la soluzione, tesoro mio, non esiste. Forse una fetta di quel dolore te la porterai dietro per sempre. Forse è parte di te. O forse no.
Anche io, per non sentire il vuoto, lo riempio con mille cose. A volte funziona, altre è più forte.
Hai una famiglia bellissima, siete un incanto.
Vi abbraccio forte!
Anche io temo che sia inutile cercare una soluzione definitiva. Non esiste e punto.
Vorrà dire che ci terremo perennemente occupate e nel frattempo, ci concederemo qualche sfuriata. Ma soprattutto… Arriverà anche un pò di pace prima o poi, ovvero tutte ste fatiche ci porteranno da qualche parte, si spera!!
Un abbraccio tesoro.
Cara Eva, quanto mi piaci. Quanto mi piace il tuo modo di scrivere. di raccontare. Hai la capacità di emozionare. Non so se hai avuto modo di sapere del nostro progetto. Se ti interessa dare voce alle tue emozioni, alla tua esperienza da expat, magari anche da mamma scrivici. Voi siete bellissimi e il vostro modo mi sembra il modo migliore per ritrovare la strada. Comunque tuo figlio pure a me pare tanto maschio….un abbraccio mimma (mimmazizzo@gmail.com)
Sei davvero cara, Mimma!!
Ho letto alcune interviste, ma non conosco nei dettagli il vostro progetto. Sarei molto felice di farne parte!! Ti scrivo in privato, così magari mi spieghi meglio di cosa si tratta.
Abbraccio te e la tua piccola!!
Mi riferisco al progetto della nostra casa editrice. Noi siamo le prime, ma loro hanno deciso di creare una collana che si chiamerà expat. E tu scrivi benissimo, sei in un continente meraviglioso e hai una storia speciale. Scrivimi su mimmazizzo@gmail.com
Ho scoperto ieri il tuo blog e sto recuperando pian piano tutti i post. Non capita spesso di trovare persone che sappiano coinvolgerti nonostante si abbia pochissimo in comune, ma la tua storia e il modo in cui ti racconti mi piacciono molto. Siete belli.
Mi fa molto piacere ed è davvero bello quello che scrivi!!
Ognuno di noi ha una storia da raccontare.
Grazie Alessandra.
Spero di trovarlo anche io, un giorno, l'Amore.
Mi sono emozionata tanto a leggere questo post!
Un abbraccio grande,
Annalisa
Certo che lo troverai!! Tu non smettere di cercarlo 🙂
Un abbraccio
Il filo che vi tiene uniti sembra essere di una grande forza! Attaccatevi forte ad esso! =)
Magari c'è anche qualche parte un po' logora, ma conto che continui a tenerci legati stretti 🙂
Splendide foto, splendidi voi!
<3
che bello, le farfalline nello stomaco 😀
siete bellissimi! 🙂
Sì. Poi quando siamo vicini si trasformano in pantere 🙂
Grazie Marica!!
Meraviglioso N.E. , come sempre…le vostre foto parlano sempre d'amore!!!! penso che un viaggio sia sempre una buona soluzione per tutto, è comunque un arricchiemnto, un nutrire il cuore a pezzettini con cose belle e felici e nuove. Poi certo, prima o poi bisogna tornare, ma un pò più leggeri. E ci siete voi tre, che siete l'unica cosa che conta. Ti abbraccio forte come sempre!!!
Tutto assolutamente esatto. Credo sia questo il motivo per cui questo blog, è l'unico posto dove riesco a dar voce a quello che sento, a quello che vivo. Non c'è bisogno di tante spiegazioni!!
Ti abbraccio anche io, con l'affetto di sempre!!
Le tue parole mi toccano sempre profondamente e mi commuovono…le nostre storie sono molto diverse eppure il nostro sentire é molto simile…hai proprio ragione, l'importante è essere insieme, sempre, qualsiasi cosa accada!!! Tanti abbracci a voi tre, così belli e sensibili!!!
Pensa che io, l'empatia nei tuoi confronti, la sento pur conoscendo solo un pezzetto di tutta la storia della tua vita!!
Non ho ricordi dei miei genitori insieme. Eppure, mi piace credere che si possa rimanere uniti. Anche per sempre, a volte!!
secondo me siete sulla buona strada. Anch'io penso che non esista "la" soluzione, ma l'importante è muoversi e reagire
E voi lo state già facendo 🙂
Esatto. Il punto sta proprio nel reagire!!
Io penso che il difficile non sia solo affrontare un evento difficile, ma nel continuare dopo, quando la bufera è passata e rimangono solo i detriti.
Noi ce la caviamo stando almeno in movimento 🙂
E' vero, non sarà la soluzione definitiva, ma io sono una grande sostenitrice del fatto che viaggiare sia terapeutico per cui, secondo me, avete scelto il modo migliore. Riempiti gli occhi di tutte le meraviglie che vedi e di tuo figlio che è bellissimo e assolutamente maschio! La prima immagine è meravigliosa.
Fede, per quanto riguarda i viaggi tu sei un po' di parte 🙂
Ma è proprio così, c'è tanta bellezza intorno a noi!!
Grazie ancora una volta.
La sofferenza non si lascia indietro, si porta sempre con sè, la si vive, finchè pian piano si metabolizza e diviene un pezzo di te, non ti abbandona mai, ma il dolore diviene più sordo e anche tu, lo ascolti meno. NE è una buona cura. I bimbi ci richiamano alla realtà quotidiana, le loro esigenze vengono prima delle nostre, sempre.
No, ma tutti quei pesci nell'acqua??? Io ne avrei avuto paura!!!
I tuoi commenti mi danno sempre la scossa. Mi regalano lucidità. Come quando leggi qualcosa che sai già, ma che non ricordavi o che comunque, avevi perso di vista!!
E' così, un figlio è la ragione che ti mantiene in piedi e la quotidiana dose di felicità [e di arrabbiatura, anche!!].
Anche NE la pensava come te, sui pesci 😉
Siete bellissimi, più vi leggo e vi guardo e più vi auguro tutto il bene possibile!
Denise
Che carina.
Grazie mille Denise!!
Si vede che alcuni pezzetti sono già bene incollati! Forza con gli altri! 😉
Un abbraccio forte!
Elisabetta
Una sorta di puzzle. O meglio, di rompicapo 🙂
Ti abbraccio carissima.
Cara Eva, ti quoto in pieno: "Un viaggio non sarà mai la soluzione, ma è un ottimo compromesso. Le valigie rimangono in vista. Siamo tornati per ripartire. Non ci fermiamo. Non ancora." I nostri parallelismi continuano: stesso compromesso, stesso pensiero positivo. La vita va avanti e noi con lei… io me lo sento, presto ce la faremo!!! 😉
Lara
Allora penso sia proprio la scelta giusta!!
La vita che va avanti, è un pensiero ricorrente negli ultimi tempi. Non so cosa succederà, ma anche a me piace pensare che andrà tutto bene!!
Buon viaggio cara, ovunque tu sia diretta e chissà che prima o poi le nostre strade non si incrocino. Ormai non mi stupisco più di nulla 🙂
Adoro leggerti. Perché nonostante il dolore rinasci. Siete bellissimi. Dentro, fuori. Con l'amore si possono vincere guerre, scale montagne. Con l' amore si può. Buon viaggio amica mia.
Raffaella
"Perché nonostante il dolore rinasci."
Sono io che adoro le tue parole, ogni volta perfette.
Con tutto il mio cuore, grazie.
E vorrei essere lì. Ad ascoltare la tua storia, ad attorcigliare le dita tra i riccioli di N.E., a scattarvi una foto tutti insieme.
Sarebbe davvero bello!! Così potrei finalmente conoscere te e le tue due meraviglie.
Sei un tesoro.
Grazie del bel viaggio che ci hai fatto fare nella vostra terra adottiva.. Mi ripeto perché te l'hanno già scritto in molti.. siete splendidi insieme!!! Comunque è proprio vero che quando stanno un pochino separati, marito e moglie si riscoprono subito ragazzini innamorati.. Devo provvedere anche io con un finesettimana a Roma 😉 Ma perché il vostro ometto lo scambiano per una bimba? A me sembra cosi inequivocabilmente maschietto.. forse è perché ha questi tratti del viso tanto dolci, e un sorrisone tenero! 🙂 Buon proseguimento, certo che non vi fermate! Siete inarrestabili direi.. Tanti baci!!
Anche ai miei occhi è visibilmente maschio!! Le persone a cui lo abbiamo chiesto, hanno risposto che è per via dei capelli lunghi. Una coppia ci ha anche domandato se a lui piacciono?!!
Vengo anche io a Roma 😉
Ti abbraccio
Siete veramente stupendi!!!!
Che sorpresa!!
Anche tu, Mimma, le vostre famiglie e il blog, lo siete.
sei proprio una bimba rock, te!
Mi piace!! 😉
Il dolore, la speranza, la forza, il vuoto, labellezza di tuo figlio. La vita è tutto questo e molto altro. Vorrei essere lì con te, o tu qui con me. No, meglio lì!! Intanto ti mando un forte abbraccio
Continuo a dispiacermi per non averti conosciuta a Madrid. Tanto.
Credo che anche quest'anno ci sarà la Spagna, ma sarà la sua parte più frivola e loca!!
Ti stringo.
Vedervi insieme e come leggere un romanzo d amore, siete il concreto oltre la sofferenza 🙂 bellissimi <3
Come quando scopri che la fine felice, non è altro che l'inizio di qualcosa. Non sempre così felice.
Grazie Anto, sei un amore.
Si! Anche per me leggervi e' come leggere una favola moderna che parla di amore, di dolore, di rinasita
Spaziando tra le terre del pianeta
E non rinnegando mai la bellezza…
Sono di parte e faccio il tifo per voi e anche per noi 🙂
Love vale
Questa definizione me la lego al cuore. Bellissima.
Grazie Vale.
Anche io tifo per voi e per noi!! <3
Ciao Guerriera! 🙂
C'è una canzone dei Red Hot che si intitola Taste the pain.
Forse non è del tutto sbagliata come visione, ovvero viversi il momento in cui bisogna quasi "assaporare" il dolore… ma solo come soluzione per esorcizzarlo e lasciarlo alle spalle.
Mi è capitato. All'inizio pensavo fosse una sorta di arma autodistruttiva ed invece ne sono rimasto sorpreso. Ho smesso di correre, mi sono girato e ho aspettato che i miei incubi mi investissero con tutto il loro potere nero. Mi hanno abbracciato e legato per notti intere ma poi… poi sono rinato. Ero finalmente senza zavorre e senza condanne pendenti verso il mio animo.
Come il buio non ti fa usare gli occhi ma ti fa sviluppare altri sensi per trovare l'interuttore che accende la lampadina, anche il dolore ti trasforma.
Così, volevo solo darti un punto di vista diverso dal tradizionale ehehehehe.
Aaaah che invida la tua vacanza! 😀
Rispondo solo adesso, ma ho letto e fatto tesoro di queste tue parole da svariati giorni.
È interessante l'idea di viverlo il dolore, invece di allontanarlo, invece di scappare. Bellissimo il modo in cui descrivi il buio. Mi fa pensare che nonostante le differenti motivazioni, il dolore si somigli sempre un po' e sia forse l'intensità a renderlo unico.
Non conoscevo la canzone dei Red Hot e dire che mi piacciono anche. Ho ascoltato la musica e prestato attenzione alle parole. È una delle mie ossessioni, ricercare me stessa e i miei sentimenti dentro testi musicali. Mi piace quando me ne viene regalato uno 🙂
ciao bella donna….c'e' sempre tanto da imparare da te.
Ceci cara, sei sempre tanto carina!!
Semplicemente meravigliosi…
Un bacione *
Grazie Bianca!!
Ti penso con affetto e incrocio le dita per te <3
Non avevo ancora commentato questo post…ma lo sai che io stravedo per voi! Bellissimi sempre! Aspetto tue notizie eh?! Un bacio!
Tesoro!!
Ti faccio sapere presto. L'idea è di scendere ad inizio luglio 🙂
Bacio
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