Da quando abito in Brasile, la concezione che avevo del tempo è completamente cambiata. Non guardo più l’orologio come ero solita fare, il nostro stile di vita non permette ritmi regolari.
L’alta stagione arriva frenetica con la sua enorme mole di lavoro, stravolgendo la nostra routine e trasformandola in una corsa. Il nostro condominio si trasforma in un villaggio pieno di vita, il silenzio viene riempito dalla musica. La bassa stagione giunge altrettanto poderosa, obbligandoci ad una brusca frenata e ad una calma che noi facciamo in modo non diventi mai piatta.
Le giornate cominciano presto e a mezzogiorno siamo già intenti a consumare il pranzo. Anche il buio arriva presto, così come la chiusura di uffici e negozi. La suddivisione del giorno è differente, anticipata e lascia alcune ore serali come sospese fuori dal tempo, apparentemente inutilizzabili.
Il mondo funziona al contrario. Sottosopra, a testa in giù, come accade nell’emisfero australe. Natale arriva a braccetto con l’estate, mentre a luglio ci godiamo le vacanze invernali. Festeggiamo la Pasqua in autunno, la primavera è nel suo pieno splendore nel mese di novembre. Il ciclo delle stagioni è opposto a quello italiano. Noi che abitiamo nello stato di Bahia, abbiamo anche a che fare con un clima tropicale che non prevede cambiamenti di temperatura degni di nota, rimanendo costante per tutto l’anno e rendendo praticamente irriconoscibili le stagioni. Un’estate perenne che mantiene fedele a se stessa il paesaggio, il quale muta solo nei colori della fioritura.
Agosto in questa parte di mondo non significa ferie. Settembre non è il mese dei nuovi e vecchi inizi, né dei buoni propositi.
Eppure, complici le abitudini dure da perdere e la vita delle persone che abbiamo lasciato a casa, la sensazione antica di quello che è stato rimane viva e ben radicata in noi. Nonostante la distanza quindi, questo mese ormai giunto alla fine rimane un mese leggero e quello in arrivo, si prospetta pieno di impegni e novità.
Eppure, complici le abitudini dure da perdere e la vita delle persone che abbiamo lasciato a casa, la sensazione antica di quello che è stato rimane viva e ben radicata in noi. Nonostante la distanza quindi, questo mese ormai giunto alla fine rimane un mese leggero e quello in arrivo, si prospetta pieno di impegni e novità.
La scuola in Brasile comincia a gennaio, con una repentina interruzione per i dieci giorni in cui viene festeggiato il carnevale. Noi però l’abbiamo cominciata a luglio, ovvero a metà anno. Quella che attualmente frequenta N.E., è l’ultima classe di asilo nido, chiamata maternal. Tredici bambini in tutto, con una netta minoranza di maschi. Solo quattro, compreso N.E.
Questa settimana abbiamo avuto il primo colloquio con la maestra A. Lo abbiamo chiesto noi, curiosi di sapere e capire come vanno le cose quando il nostro bambino è lontano dallo sguardo vigile dei nostri occhi. Non siamo abituati a saperlo altrove. Le prime due settimane sono state difficili. Separarci la mattina è stato un trauma per lui e per me, anche se sembra che l’adattamento sia stato sorprendentemente rapido, a detta loro.
In classe N.E. si comporta bene, partecipa alle attività, tra le quali sono comprese la capoeira e la piscina, due volte a settimana. Nel grande giardino che circonda l’edificio scolastico, c’è una piccola fattoria nella quale vivono un asino, una capra, alcuni conigli e galline. Ogni mattina i bambini si occupano di sfamare gli animali, così da sviluppare attraverso questo tipo di contatto la loro coscienza riguardo l’importanza della responsabilità, della cura e dell’amore verso gli animali. Vengono svolte anche attività culinarie, di teatro, di ballo, di musica, oltre a quelle classiche di lettura, linguaggio e disegno. Quasi tutti i giorni ci sono compiti da fare a casa, il weekend [per fortuna] ancora no!!
In classe N.E. si comporta bene, partecipa alle attività, tra le quali sono comprese la capoeira e la piscina, due volte a settimana. Nel grande giardino che circonda l’edificio scolastico, c’è una piccola fattoria nella quale vivono un asino, una capra, alcuni conigli e galline. Ogni mattina i bambini si occupano di sfamare gli animali, così da sviluppare attraverso questo tipo di contatto la loro coscienza riguardo l’importanza della responsabilità, della cura e dell’amore verso gli animali. Vengono svolte anche attività culinarie, di teatro, di ballo, di musica, oltre a quelle classiche di lettura, linguaggio e disegno. Quasi tutti i giorni ci sono compiti da fare a casa, il weekend [per fortuna] ancora no!!
I bambini indossano una divisa, composta da pantaloncini verdi e maglia bianca. La merenda di metà mattina prevede quotidianamente una frutta e un succo, accompagnati da qualcosa di dolce o salato. Tutti gli alimenti devono essere obbligatoriamente tolti dagli imballaggi non riciclabili.
L’entrata è alle 7,40, decisamente molto presto. L’uscita è a mezzogiorno o poco prima. Per facilitare la vita dei genitori ed evitare ingorghi davanti alla scuola, considerato il parcheggio limitato e l’elevato numero di studenti, c’è l’abitudine di arrivare con l’auto fino davanti l’ingresso dell’edificio, dove ci sono ad aspettare maestre ed aiutanti, le quali provvedono a far scendere i bambini dall’auto e ad accompagnarli nelle classi, uno per uno. Lo stesso vale per l’uscita.
L’entrata è alle 7,40, decisamente molto presto. L’uscita è a mezzogiorno o poco prima. Per facilitare la vita dei genitori ed evitare ingorghi davanti alla scuola, considerato il parcheggio limitato e l’elevato numero di studenti, c’è l’abitudine di arrivare con l’auto fino davanti l’ingresso dell’edificio, dove ci sono ad aspettare maestre ed aiutanti, le quali provvedono a far scendere i bambini dall’auto e ad accompagnarli nelle classi, uno per uno. Lo stesso vale per l’uscita.
N.E. si relaziona bene con i bambini, ci è stato detto. Non è mai arrogante, ma sembra che in certe occasioni la lingua rappresenti per lui un limite. I mesi in Italia sono stati decisivi per il suo sviluppo linguistico e la nostra lingua madre è tutt’ora la sua prediletta. Ci è stato chiesto quindi di rivolgerci a lui in portoghese, così da facilitarlo ad interagire con gli altri bambini. Personalmente non sono d’accordo sul parlarlo come idioma esclusivo in casa, ma concordo con l’aiutarlo ad usare maggiormente la lingua locale, se questo può servire a rapportarsi meglio con i compagni.
Tornati dal nostro viaggio a Fernando de Noronha, ci sono stati episodi di pianto in classe, durante i quali N.E. ci ha cercato, chiamando più volte mamma, babbo e anche nonna. Attraverso lui le maestre hanno imparato svariate parole di italiano, delle quali chiedono la traduzione, ogni volta che ci incontriamo!! In quelle sopracitate occasioni di sconforto e saudade famigliare, mio figlio è rimasto attaccato alla maestra, cercando e chiedendo la totale attenzione su di sé. Immagino che dopo aver passato quasi dieci giorni incollato a me e al padre in vacanza, si fosse abituato alla nostra costante presenza. D’altronde essere sempre e solo noi tre, amici esclusi, è la normalità di tutti i giorni.
Mi piace il modo che ha la maestra A. di prendersi cura di lui. Una donna dai modi gentili, un gran cervello e occhi ben aperti per capire e sapere come trattare nello specifico con ognuno dei piccoli della turma, ossia della classe. Il nostro N.E. non è perfetto, ma è un bravo bambino. Ultimamente io e mio marito stiamo lavorando molto su di noi, più che su di lui, per cercare di crescerlo al meglio o perlomeno di non rovinare quanto di buono già possiede e che a noi piace tanto. È la parte più difficile. Essere presenti, attenti, evitare di urlare, non trattarlo male, non trasmettergli insicurezze. Siamo noi ad essere imperfetti e lo saremo sempre anche come genitori, ma almeno sapremo di aver fatto del nostro meglio. È un bambino felice e così deve rimanere. È un bambino anche molto insicuro, le sue paure sono tangibili e quelle invece, se possibile, se ne devono andare. È la sua sensibilità a stupirmi, ogni giorno ed io non posso che stare ad ascoltarlo, imparare a farlo anche quando lui non dice niente. Voglio poter leggere gli occhi di mio figlio, interpretare le sue parole, le intime richieste. Mi chiedo se l’innocenza sia un diritto a quell’età, mi chiedo se tutti i bambini ne siano in possesso.
Mi piace il modo che ha la maestra A. di prendersi cura di lui. Una donna dai modi gentili, un gran cervello e occhi ben aperti per capire e sapere come trattare nello specifico con ognuno dei piccoli della turma, ossia della classe. Il nostro N.E. non è perfetto, ma è un bravo bambino. Ultimamente io e mio marito stiamo lavorando molto su di noi, più che su di lui, per cercare di crescerlo al meglio o perlomeno di non rovinare quanto di buono già possiede e che a noi piace tanto. È la parte più difficile. Essere presenti, attenti, evitare di urlare, non trattarlo male, non trasmettergli insicurezze. Siamo noi ad essere imperfetti e lo saremo sempre anche come genitori, ma almeno sapremo di aver fatto del nostro meglio. È un bambino felice e così deve rimanere. È un bambino anche molto insicuro, le sue paure sono tangibili e quelle invece, se possibile, se ne devono andare. È la sua sensibilità a stupirmi, ogni giorno ed io non posso che stare ad ascoltarlo, imparare a farlo anche quando lui non dice niente. Voglio poter leggere gli occhi di mio figlio, interpretare le sue parole, le intime richieste. Mi chiedo se l’innocenza sia un diritto a quell’età, mi chiedo se tutti i bambini ne siano in possesso.
Questo è il primo lavoretto riportato da scuola. Immagino sia una prerogativa del genitore, rimbecillirsi totalmente di fronte ai progressi del proprio figlio. In particolar modo, quando si tratta di qualcosa fatto senza di noi. Ci si meraviglia delle piccole cose, d’altronde è questo l’insegnamento quotidiano che i bambini ci regalano. Il messaggio che non dovremmo dimenticare mai.
Tornando in tema di ciclo, non delle stagioni ma di quello fertile, se non ci saranno intoppi tra due settimane voleremo a São Paulo. In punta di piedi riprendiamo la strada verso il nostro sogno, quello di dare un fratellino o una sorellina al nostro N.E., di vedere crescere la nostra famiglia!!
Si parla solo di esami per il momento, approfonditi e necessari perché la prossima sia la volta buona. Non sono certa di essere pronta, non so se lo sarò mai. So per certo che è meglio tentare, che rimanere fermi e non fare niente.
Si parla solo di esami per il momento, approfonditi e necessari perché la prossima sia la volta buona. Non sono certa di essere pronta, non so se lo sarò mai. So per certo che è meglio tentare, che rimanere fermi e non fare niente.
“Un bambino può insegnare sempre tre cose a un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.”
[Paulo Coelho – Monte Cinque]
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Dai che questa è la volta buona! =)
Lo spero tanto!!
Tifiamo tutti per voi, se non si fosse capito!!
🙂
ma che bravo NE 🙂
D invece quando ha iniziato la scuola aveva un atteggiamento atipico (pare): piangendo disperato non voleva essere toccato/avvicinato da nessuna maestra 🙂
deve essere proprio un bell'asilo!
Credo che ogni bambino abbia un approccio differente. Deve essere difficile trovarsi tra degli sconosciuto senza capire il perché!!
NE ad esempio, non vuole che le persone si avvicinino a noi, che ci parlino, soprattutto in luoghi pubblici, come i negozi. Cerchiamo di rassicurarlo, ma ancora non ne vuole sapere!!
Nei negozi di giocattoli però, non lo fa… Sanno il fatto suo, i bambini!! 😉
Grande ola e tifo da stadio per te! E per voi, grande squadra!
Grazie mille Sandra!! Ne avremo bisogno.
bello l'asilo!!! per la lingua ho usato un metodo strano, lo so, ma ha dato risultati. nel periodo passato in italia gli parlavo sempre spagnolo e tornati qui ho continuato perché Pupone parlava solo italiano. Da luglio a settembre, finché é iniziata la scuola, io spagnolo, lui italiano, faceva ridere la cosa 🙂 Dopo due settimane di scuola Pupone parlava solo spagnolo e son tornata all'italiano. Quindi si, puoi provare almeno una settimana di portoghese finché vedi che il bimbo riprende il ritmo della lingua e poi tornare all'italiano. Ora a settembre per noi sará uguale, avendo solo parlato italiano durante l'estate sto riprendendo lo spagnolo cosí sará piú facile, poi lui si arrangia. Suerte per tutto il resto, muchos besos 🙂
Anche a me capita di parlare in portoghese e sentirmi rispondere in italiano, immagino faccia parte del gioco. Ho sbagliato io forse, dando per scontato che con la scuola avrebbe cominciato a parlare la lingua locale velocemente. Proveremo parlando il portoghese in casa, per un po' e poi torneremo all'italiano… tra un paio di mesi arriverà qui una nonna oltretutto e allora sarà inevitabile!!
Grazie per il consiglio prezioso Selena!! Beijos
Cara Eva, grazie per queste notizie. N.E. ha trovato fuori casa una bella realtà, ora devo solo trovare un equilibrio interiore per stare bene anche a scuola. Vedrai che insieme a voi e alla maestrà troverà le risorse dentro sè.
Le tue considerazioni sull'essere genitori mi colpiscono molto, anche io durante queste vacanze ho riflettuto su come i nostri bimbi si rispecchino nei nostri comportamenti e atteggiamenti!
Un grande in bocca al lupo per il nuovo viaggio che vi attende!
Credo anche io che sia solo questione di tempo. La struttura mi soddisfa molto ed è una buona base di partenza.
In effetti sto razionalizzando molto in questo periodo, cosa che non ho mai fatto prima. Non mi appartiene questo modo di pensare, con lui invece sì, d'altronde attraverso i figli conosciamo lati di noi fino a quel momento nascosti o addirittura inesistenti. Anche io leggo sempre con interesse le tue considerazioni sull'essere madre.
Grazie mille, sei sempre tanto cara!!
Oh Eva, mi fai commuovere tutte le volte! Ammiro la tua determinazione nel continuare a inseguire i tuoi sogni, e proprio questa forza riuscirá a farti raggiungere ciò che desideri con tutto il tuo cuore. Siete l'amore, voi. Abraço, Sara
Obrigada querida!! Lo spero davvero. Anche se ho imparato che la forza spesso non basta, io ce la metto tutta.
Beijos
Che dolcezza Eva. E che stranezza le stagioni raccontate così: io che aspetto settembre perché porta con sé progetti nuovi, e marzo con la primavera che cerca di farsi strada…è strano pensare che da qualche altra parte non sia così, un po' provinciale ma strano. Ti ritrovo bene, abbastanza bene. Fra le righe delle tue parole c'è ancora un velo di malinconia ma ti trovo bene. Tuo figlio è fantastico e pensare che parli italiano mi fa sorridere di orgoglio :-). Vola serena, sei una guerriera! Ti abbraccio.
Eccola la mia Fra!! È bello ritrovarti, tanto bello.
La tua percezione delle stagioni è normale, io in primis trovo strana l'assenza totale di cambiamento di questo luogo, nonostante siano già cinque anni che ci abito.
In effetti sto bene. A tratti sento il peso di quello che è stato, una zavorra che spero di abbandonare lungo il nuovo cammino. Non so come andrà, ma ho voglia di partire.
Spero di sentirti vicina anche questa volta.
Ti stringo forte.
Ma che bello! Noi, come voi, siamo entrambi italiani e nostro figlio iniziera' l'asilo la settimana prossima, un po' in ritardo sui tempi dato che ha gia' compiuto tre anni. Per facilitarlo con l'inglese nell'ultimo anno gli ho letto tonnellate di libri in questa lingua, oltre a permettergli ogni tanto un po' di tv americana. Ora vedremo come va, ma se posso vorrei proprio evitare di parlargli in inglese, anzi nel giro di un paio di mesi vorrei ricominciare a leggere molto di piu' in italiano. Facci sapere come va!
Mi sembra un ottimo metodo quello di leggere per lui, dovrei farlo di più anche io!! Sono contenta che tu mi abbia scritto, quando si parla di bilinguismo spesso si tratta di coppie miste. Per noi che parliamo in casa la stessa lingua, è un po' più complicato. Anche io spero di poter riprendere presto con l'italiano, così che il portoghese lo apprenda correttamente a scuola!!
Aspetto di sapere come va per te. In bocca al lupo 😉
La scuola di N.E. sembra ottima, molto ben organizzata e con delle educatrici attente.Sono contenta che presto voliate verso il sogno di dare al vostro piccolo un fratellino/una sorellina; non ci si sente mai pronti al 100% ma allo stesso tempo si riesce a percepire quando è arrivato il momento di provarci. Siete una coppia molto forte e le energie positive non vi mancano; vi sosterrano durante il percorso che, sono sicura, vi porterà il risultato sperato. P.s. la foto di N.E. in riva al mare è meravigliosa!
Nei mesi passati ho cercato di liberare la mia testa e allo stesso tempo, non ho mai smesso di pensare. Io e Lui non abbiamo affrontato l'argomento, eppure con naturalezza lo abbiamo ripreso in mano. Se rifletto, sento che non sarò mai pronta, ma seguo il mio istinto che mi dice di provare ancora. Non so se riusciremo e questo è l'unico modo per scoprirlo!!
Un abbraccio grande Claire!!
N.E. è splendido!!!!
Incrocio le dita per il grande sogno.
giusi
Grazie per esserci sempre Giusi!!
Le tue foto sono sempre meravigliose! Io avevo sempre sentito che fosse meglio parlare la propria lingua in casa e lasciare che imparasse l'altra a scuola e con gli amici, anche perche' quando la lingua non e' quella propria, pur parlandola bene si rischia di non insegnare una pronuncia perfetta…forse un po' di tv potrebbe essere una buona soluzione. In bocca al lupo per i vostri progetti!!
È anche quello che avevo sempre sentito dire io, per questo non mi sono posta il problema fino ad oggi. Cercherò di parlare entrambe le lingue per un po', per poi tornare all'italiano!!
La tv la guarda già, esclusivamente in lingua portoghese 😉
Goditi la tua vacanza italiana e aspetto i racconti.
non sono un'esperta di bilinguismo e anzi mi piacerebbe documentarmi di più, però non credo il consiglio delle maestre sia buono. Da quel poco che ho letto e recepito è giusto parlare ai bimbi sulla strada del bilinguismo sempre o quasi (ci sono occasioni sociali dove non si può far altrimenti) nella propria lingua madre, almeno finchè lui non ha la padronanza di entrambe le lingue. Se il portoghese è indietro farà in fretta a recuperare ora che è tornato all'asilo (meraviglioso da quel che racconti!!). E' un peccato cercare di recuperare il portoghese mettendo in crisi la percezione ed il contatto con l'altra lingua.
Quel che noi abbiamo fatto è di parlare sempre sempre in italiano e solo testare il vocabolario francese chiedendogli se conosce le parole corrispondenti in francese. Ed evitanto il più possibile di dirle noi, visto che ovviamente le pronuncia già meglio di noi!!
che meraviglia questo asilo!!
Concordo pienamente con te. Temo sia solo un modo [sbagliato] per velocizzare l'apprendimento, senza tener conto di quanto sia importante per lui la possibilità di imparare due lingue. Non ci sono dubbi che attraverso la scuola e la vita quotidiana lui impari il portoghese, la lingua locale. Mentre se trascurato potrebbe rimanere in secondo piano l'italiano, che invece arricchirà il suo bagaglio personale, gli permetterà di rapportarsi con familiari e amici in patria, oltre che di avere una porta aperta in più per il suo futuro.
Proveremo ad introdurre il portoghese in casa per un po', per vedere cosa succede , sperando non prenda la nostra pronuncia. Poi torneremo all'italiano e se necessario, anche a parlare con la maestra!!
L'asilo sì, è davvero stupendo.
Inutile dirti che spesso, leggendoti, un brivido corre lungo la mia schiena (divento ripetitiva): i nostri tempi paiono rincorrersi come per arrivare ad "agire" insieme, fianco a fianco…. Tentare, non rimanere fermi è diventato il nostro refrain 🙂
Un'altra cosa: se fossi un bambino in cerca di genitori non saprei desiderarne altri che non siate voi, attenti premurosi responsabili sensibili liberi fantasiosi.presenti.
Abbraccio.
Allora andremo avanti tenendoci la mano, un passo alla volta. La speranza è di un lieto fine per entrambe, ma anche di un percorso vissuto serenamente e a pieno!!
Non siamo poi così perfetti come genitori, ma spero che il nostro secondo figlio, ovunque sia, ci trovi presto. Perché noi lo stiamo cercando con tutta la forza possibile.
Ti abbraccio
La tua determinazione mi da la forza di ricominciare a sperare per te e per me e mi ricorda che c'è ancora molta strada da affrontare e che bisogna essere forti. Grazie tesoro.
Testa alta e maniche rimboccate, pronte per un'altra avventura!! La strada è lunga e parecchio ripida, ma noi siamo tipe toste, giusto?!! 😉
Ti stringo
Cara Eva, "So per certo che è meglio tentare, che rimanere fermi e non fare niente"… è esattamente ciò che sostengo sempre io. Infatti, tornata dal mio viaggio una settimana fa, sono appena ripartita all'attacco! Eh già, sto iniziando proprio in questi giorni il 2° tentativo, sperando che sia quello buono… ovviamente auguro la stessa cosa a te!
Il tuo bimbo è splendido e anche le tue foto sono bellissime! Aspetterò con ansia i tuoi aggiornamenti, questo è un sogno che vale la pena perseguire… intanto un abbraccio!
Lara
Lara cara!! Mi avevi scritto che avresti riprovato a settembre ed eccoti qui, pronta per questo nuovo viaggio. Mi fa sempre un gran bene leggere le tue parole così determinate, mi trasmettono forza e fiducia. Questa volta partirò un po' in ritardo rispetto a te, abbiamo ancora tanti esami da [ri]fare e avendo la clinica distante le attese si allungano.
Tienimi costantemente aggiornata, fammi sapere come va passo per passo. Io farò lo stesso.
Ti abbraccio con tanto affetto. A prestissimo.
Ah come ti capisco, anche qua è tutto alla rovescia. Vedrai che NE riprenderà il portoghese e non ve me accorgerete nemmeno, i bambini hanno la capacità di stupirci sempre! Per il resto… Incrocio le dita con voi! Un abbraccio.
Il tuo stesso titolo lo dice!! 😉
Penso anche io che in breve tempo le due lingue troveranno il giusto equilibrio!! Ho letto della vostra scuola e mi sembra davvero ottima.
Ti abbraccio.
Mi piace quando parli di tuo figlio e conoscendo anche la vostra storia ed il suo vissuto mi emoziono enormemente ogni volta che lo descrivi! Mi piace anche come e quanto ti metti in gioco, come donna e come mamma…non posso che augurarti di realizzare al più presto ciò che desideri, ti faccio un'enorme in bocca al lupo con tutta l'energia di cui sono capace!!! un caro abbraccio
Anche a me piace mettermi in gioco. Spesso lo faccio per migliorarmi, altre volte perché la vita non mi lascia scelta. Credo sia tipico della donna, andare alla ricerca di se stessa. Lo facciamo per tutta la vita e continuiamo a farlo attraverso i nostri figli.
Grazie Lia, la tua energia arriva sempre ed io ne avrò un gran bisogno!!
Ti abbraccio
Sono con te e faccio il tifo per voi.
Significa tanto, grazie.
Anche io sono con te, in questa ormai breve attesa <3
Ah vedi, io invece ti direi prosegui con l'italiano, che tanto il portoghese arriva comunque. Magari alternali, ma tanto ne' tu ne' tuo marito avrete la pronuncia perfetta, mentre lui la acquistera' nel giro di poco.
Per il resto, come dice Sabina siamo con voi.
Mi sembra il consiglio più quotato e quello sul quale anche io mi trovo pienamente d'accordo. Con noi ha già preso l'accento toscano…
Grazie cara per l'appoggio di sempre!!
che meraviglia sentire N.E. con l'accento toscano, come voi… In bocca al lupo per tutto….ti abbraccio forte. mimma
ps che figata che danno da mangiare agli animali….e comunque pure io avrei avuto tristezza a stare in classe dopo essere stati a fernando de noroha…ci sono stata pure io UN SOGNO.
In effetti, come dargli torto!! Per rimanere in tema toscano… Ganzo che ci sei stata anche tu e che ti sia piaciuta!!
Un abbraccio forte
Meraviglioso il tuo modo di scrivere (hai mai pensato di fare la scrittrice?); meravigliose le lezioni di capoeira all'asio nido; meravigliosa la foto del tuo piccolo in riva al mare (merita un ingrandimento); meraviglioso riprendere la strada… Elisabetta
E meraviglioso è il tuo commento Eli!!
In effetti l'ho pensato, scrivere qualcosa di mio è un altro grande sogno. Seguirò il consiglio della foto.
È bello che tu ci sia sempre. Grazie.
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