Ottobre è stato un mese silenzioso.
È trascorso senza far rumore e troppo lentamente. Immersi nei nostri pensieri, il tempo sembrava essersi preso una pausa, divertendosi a sostare sui giorni più a lungo di quanto si convenga. È già accaduto che vivessimo mesi in una quiete anomala, quella che sembra anticipi qualcosa di molto più forte e di simile ad una tempesta. Abbiamo calcolato tempi, giorni e ore. Abbiamo incastrato impegni, lavoro, arrivi e partenze. Abbiamo fatto visite mediche, acquistato ed iniziato a prendere farmaci. Abbiamo fatto scelte e rinunce. Ma soprattutto, abbiamo atteso.
Rispetto al primo tentativo di fecondazione assistita, che è stato deciso – come piace a noi – in extremis, questa volta sapevamo in anticipo e ci siamo ritrovati a vivere in quel limbo che io tanto detesto. Non mi piace aspettare. Rendo meglio quando non ho davanti a me nessun tipo di programma, di aspettativa. Sono fatta per l’improvvisazione.
Rispetto al primo tentativo di fecondazione assistita, che è stato deciso – come piace a noi – in extremis, questa volta sapevamo in anticipo e ci siamo ritrovati a vivere in quel limbo che io tanto detesto. Non mi piace aspettare. Rendo meglio quando non ho davanti a me nessun tipo di programma, di aspettativa. Sono fatta per l’improvvisazione.
Una paio di settimane fa, una mia “amica” ha pubblicato uno stato su Facebook in cui annunciava di aver perso il suo bambino, ad inizio gravidanza. Sarebbe stato il suo secondo figlio o figlia. Per giorni ha continuato a pubblicare parole a riguardo, ha condiviso la sua posizione che la vedeva nell’ospedale della mia città, dove stava per fare il raschiamento e nei giorni successivi, ha continuato a raccontare il suo dolore. Tempo indietro era accaduto con un’altra mia “amica”, stessa dinamica seppur un po’ meno plateale, anche lei all’inizio della sua seconda gravidanza.
Io quella sofferenza l’ho capita in entrambi i casi, davvero, eppure ho trovato quel gesto privo di delicatezza ed ho sentito addosso il peso di una profonda tristezza. Sarà che io quel social network lo uso poco e male, sarà che pur avendo pochi “amici”, quelli che posso considerare tali sono ancora meno, ma davvero mi è sembrato un annuncio fuori luogo e assolutamente non necessario.
Poi, ho inevitabilmente pensato a me, a quello che faccio io, che non è così diverso. Esattamente come loro, racconto la mia vita con dettagli intimi, personali e lo faccio sulla pubblica piazza. Per giorni mi sono vista patetica e ridicola nel raccontare i fatti miei, a non tenermi stretta la mia storia.
Ne ho parlato con Lui, che rappresenta la bilancia dei miei pensieri. Il suo pensiero è che leggere qui, significa essere interessati all’argomento, arrivarci attraverso una ricerca o un canale di conoscenze. Là ci arriva chi c’è, chi scorre svogliatamente una bacheca piena di informazioni, più o meno interessanti.
Tante volte però, è anche vero che le due cose sono collegate, social e blog intendo. So che il mio, ricco di foto in cui mi paleso e collegato ad altri miei account, non potrà rimanere nascosto per sempre. Capita abbastanza di frequente ultimamente, di incontrare lungo i percorsi della rete, nei mari della navigazione cibernetica, persone che conoscono altre persone che conoscono me.
Tante volte però, è anche vero che le due cose sono collegate, social e blog intendo. So che il mio, ricco di foto in cui mi paleso e collegato ad altri miei account, non potrà rimanere nascosto per sempre. Capita abbastanza di frequente ultimamente, di incontrare lungo i percorsi della rete, nei mari della navigazione cibernetica, persone che conoscono altre persone che conoscono me.
Non provo vergogna, anche se qualcuno potrebbe consigliarmi di provarla, perché davvero io nell’infertilità non ci vedo una colpa, né alcun tabù. Così come mi viene naturale parlare della strada che mi ha permesso di abbracciare per sempre mio figlio. Mi piace condividere, mi piace quello che ho trovato, che è molto di più di quello che ho dato. Amicizie che non si meritano di essere definite virtuali, perché senza averne conosciuto la pelle, ho potuto toccarne l’anima.
Questo è stato solo uno dei pensieri delle settimane pesanti, nervose e stanche ormai scorse. Quando il dubbio si insinua dentro, ti abbindola e ti costringe ad un atteggiamento forzato. Così, mi sono chiusa a riccio e lì sono rimasta.
Vi capita mai di sentirvi così fragili da avere la sensazione che anche una sola parola sarebbe in grado di ridurvi in mille pezzi?
Io mi sono sentita esattamente così.
Non ho scritto sul blog, non ho letto i vostri e di conseguenza non li ho commentati. Non ho nemmeno ancora risposto a tante delle mail ricevute e mi dispiace, infinitamente. Era già capitato ed è qualcosa che non posso evitare, essendo più forte di me, questo bisogno di solitudine.
Tendo ad estraniarmi, isolandomi dal resto del mondo. È facile farlo quando si vive dell’altra parte del mondo ed è l’unico modo che conosco per ritrovarmi. Ho un lato oscuro e forse ognuno di noi ne possiede uno, mi chiedo solo come andrebbe se non ci fosse la mia famiglia a tenermi ancorata alla realtà e a quanto la mia mente sarebbe in grado di portarmi lontano.
Sono andata alla ricerca di una risposta per le infinite domande che la mia testa non smetteva di elaborare e la fregatura, è che ero proprio io l’unica a poterla dare. Mi sono trovata esattamente nella situazione in cui mi ero ripromessa di non cadere mai. Tra le tante motivazioni che mi hanno spinto a scegliere di adottare infatti, due anni e mezzo fa, c’era anche questa. Non voler passare la mia vita inseguendo un sogno che non so se si realizzerà mai!! Questo non vuol dire che io non abbia intenzione di provare con tutta me stessa a raggiungerlo, a fare in modo che si avveri, ma questo sogno non può e non deve mettere in stand by il resto della mia vita, non può annullare il resto. Ed il mio resto è fatto di tante cose bellissime, che a tratti metto in secondo piano, sbagliando.
È successo nelle settimane passate. La PMA come unico pensiero. Fisso.
Con questo stato d’animo siamo arrivati a fine ottobre. Tesi, inquieti e con i tempi stretti. Perché noi, nel percorso della PMA, dobbiamo metterci un viaggio A/R e un soggiorno in una città che non è la nostra. Mia madre in Italia, con le valigie pronte e senza un biglietto, perché la sua data è una conseguenza ai nostri progetti. Mio marito, costretto a tralasciare impegni di lavoro importanti, perché l’alta stagione è alle porte ed è quello il momento in cui lavoriamo tanto e bene. Il compleanno di mio figlio in arrivo, non festeggiato con i suoi piccoli amici ma chissà dove.
Poi, un ciclo che sembrava non arrivare mai e che è arrivato male. L’ecografia nel giorno di Halloween, per scoprire se il mio corpo fosse pronto per partire. Almeno lui. L’indecisione che non mi ha abbandonato fino all’ultimo momento.
“Non sono pronta!!” – ho detto a mio marito, in quel pomeriggio confuso.
La sera passata col telefono in mano e le siringhe sul tavolo, aspettando il via. Mi è sembrato divertente il pensiero di aver fatto la prima iniezione a febbraio, la notte di San Valentino, mentre la seconda volta avrei iniziato in quella degli orrori. L’ho trovato di buon auspicio.
Finalmente e molto tardi l’ambita telefonata, dove mi viene spiegato che c’è una cisti. Una piccolezza che rappresenta un grande impedimento, perché potrebbe compromettere il buon esito del trattamento. Uno stop che fa saltare questo ciclo, questo mese ed ogni programma fatto.
Ho accolto l’inaspettata notizia con sorpresa, dispiacere e mio malgrado, grande sollievo.
Il destino ha scelto per noi, col coraggio che a me è mancato. Non so tornare indietro nelle decisioni prese, ma questa volta andare avanti non era quello che sentivo di fare.
Non sono triste. Lui nemmeno.
Oggi comprerò il biglietto a mia madre e insieme alla mia famiglia, vivrò quella che spero sarà una lunga e spensierata estate brasiliana. La sento, è già alle porte ed è bellissima. I mesi più incredibili da vivere in questo luogo, pieni di allegria e bellezza e festa e confusione. Sole, tanto sole, più di quanto ce ne sia durante l’anno, in questa perenne calda stagione. Ho voglia di sentirlo ardere sul mio corpo, pronto a scaldarmi l’anima. Sento di dovermi riappropriare della mia forma fisica, oltre che della mia testa. Ho voglia di non avere limiti, né restrizioni. Ho voglia di correre, di nuotare. Ho voglia di musica, di ritmo. Voglio ballare fino a non sentire più i piedi, fino a sentire tremare le gambe.
L’adrenalina, quella che però non fa male.
A fine anno lavorerò nuovamente al congresso di Zouk Lambada che si svolge regolarmente nella mia città. Una delle più grandi passioni che mi ha trasmesso questo amato paese. Questa volta però, sarà un evento molto più grande. Dieci giorni di danza sfrenata, giorno e notte. Ballerini di diverse nazionalità, provenienti da ogni parte del mondo e riuniti in un’unica grande festa.
Gennaio arriverà, anche se spero non troppo in fretta ed ho l’impressione che non mi troverà impreparata, ma solo più serena.
Mi sento bene con questa decisione, è quella giusta per il mio cuore, con tutte le sue ovvie incertezze. Un paio di mesi non cambieranno il mio futuro e se così dovesse essere, io comunque non lo saprò mai.
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Carissima,
attendevo ansiosamente i tuoi aggiornamenti… nel momento in cui ti leggo, potrebbe crollare tutto intorno a me e io non me ne accorgerei. Non sento i rumori, le voci, e nemmeno i miei pensieri (quelli poi sono tanto rumorosi), ma sento le onde del tuo oceano come se fosse qui, appena fuori dalla mia finestra, al posto dei muri grigi, i campi spogli di granturco e questa incessante pioggia autunnale.
Mi piacciono tantissimo le persone che sanno ascoltare le risposte della vita. La forza è anche questo.
Un abbraccio grande.
Nausica
Anche tu trasmetti emozioni, quando mi regali parti della tua vita. Sono già stata a casa tua, senza averla vista e ho conosciuto tanto di te, senza averti incontrata. I pensieri sono davvero tanto rumorosi, al punto da sovrastare anche l'oceano. Però la quiete torna ed allora il suono delle onde porta pace per un po', quanto basta per tornare a vedere la bellezza intorno.
A me piacciono le persone come te. Dove la forza e la delicatezza convivono in egual modo. Ti abbraccio.
Che dirti, a volte il corpo sceglie per noi, ci dice di cosa abbiamo bisogno. Come per me, per le cose che mi son successe e che mi hanno ricordato che i ritmi che avevo non erano adatti, che la vita che facevo non era quella che volevo, ed ho dovuto cambiare varie cose. Fai bene a pensare a te stessa, a darti degli obiettivi senza tralasciare i tuoi sogni. Vivere nell'attesa non fa bene, si perdono tante cose importanti. Da tempo ho imparato a vivere alla giornata, pensando certo al futuro ma senza preoccuparmi piú di tanto. In fin dei conti non ne traggo giovamento dall'ansia. In quanto al blog ognuno deve scrivere quello che sente, é una maniera per esternare pensieri, per condividerli, per aiutare anche altre persone. Scrivi sempre ció che senti e di cui non ti potrai pentire. Besos
Concordo!! Il corpo bisogna starlo a sentire, perché a volte lui ne sa più di noi. La testa decide, ma non sempre il nostro fisico riesce a stare a quel passo e forse una svolta, quando arriva non lo fa a caso. L'attesa è tremenda, in generale e genera inevitabilmente ansia. Pensa che adesso che dovrei sentirmi triste per questo STOP, mi sento invece totalmente libera. Posso ancora fare quello che ho in progetto, ma non adesso.
Sul blog hai ragione, anche se le cose cambiano e lo scritto rimane. È il suo bello e il suo brutto. Beijos.
Cara Eva,
ormai ho imparato che quando le persone "spariscono" è perché non stanno bene, ho un paio di amici che soffrono di depressione ed ogni tanto si isolano per poi ricomparire quando sono pronti a comunicare di nuovo.
Quindi non ci vedo nulla di strano, ripercorrere la PMA riapre paure e sofferenze, ferite non ancora guarite, domande senza risposte che erano lì in magazzino. La vita frenetica ha il vantaggio di lasciare poco tempo per pensare, le attese abbondano in tempo…
Non c'è niente di male a provare dolore, confusione, insicurezza. E poterne parlare, come fai tu, è un modo di lasciare questi sentimenti liberi di volare via.
Ti abbraccio
A volte il silenzio nasconde anche belle sorprese che non siamo pronti a svelare, ma non è stato il mio caso. Per quanto mi riguarda, le settimane passate sono state difficili e confuse, ma non parlerei di depressione. La mia vita scorre felice e sarebbe davvero perfetta [per me!!], se non ci fosse questo obiettivo a dettare legge. Tutto è programmato in base alla PMA, è questa la parte che più detesto. I viaggi, gli impegni, gli incontri e anche le passioni, sono regolate da questo sogno. Le rinunce soprattutto, che sono tante.
Però concordo perfettamente con te, parlarne è il modo per lasciarle uscire, almeno in parte. Le parole, dette o scritte, si prendono il peso di quello che significano e liberano chi le lascia uscire.
Ti abbraccio forte Claudia.
Eva, spero tanto che il tuo prossimo silenzio nasconda una bella sorpresa…
Eh, si la PMA condiziona parecchio la propria libertà, ma a volte non si ha molta scelta.
A distanza di tempo, per quanto possa sembrare assurdo, mi manca in parte il periodo che abbiamo passato io e mio marito durante le ICSI. Tanta speranza, la possibilità di prenderci del tempo per noi due, poter sognare che vada tutto bene.
Ora siamo nel periodo della lunga attesa dell'adozione nazionale, una mega incognita sul futuro!
Un bacio e buona estate brasiliana!
Sì, è una delle parti più complicate, vedersi privati di una parte consistente della propria libertà. Ma per inseguire un sogno si fanno tante rinunce e tanti sacrifici, soprattutto noi che non abbiamo scelta!!
È vero, tra le tante emozioni c'è anche quella della speranza in quella attesa. Aspettare è sempre difficile, che si tratti della telefonata più importante della nostra vita o di un esame del sangue che lo è altrettanto. Le risposte spaventano.
Avete fatto un altro passo importante!! Siete già in lista?
Ciao Eva,
siamo già in lista da questo autunno, stiamo all'inizio della lunga attesa. La nostra disponibilità scadrà a gennaio del 2017! Abbiamo finito tutta la procedura, comunque il GIL della nostra zona organizza riunioni una volta al mese con le coppie che stanno per adottare come noi.E' carino avere supporto e un confronto, tanto per non "impazzire" durante l'attesa:)
Un bacione!
Wow, già in lista. Mi rendo conto che sia giusto non lasciarsi prendere dai facili entusiasmi, che di semplice non c'è niente. L'attesa è sempre difficile, di qualunque tipo sia!!
In bocca al lupo carissima Claudia e tienimi informata 🙂
Il mio modesto parere è che il corpo ne sa più di noi, quando sarà pronto lui lo sarai anche tu. Ti ho pensata tanto durante questo periodo e mi sono più volte chiesta se il tuo silenzio fosse l'auspicio di una bella notizia, l'ho sperato. Faccio anche io gli stessi tuoi pensieri riguardo il blog, questo mio mettere in piazza tutto quello che sto passando lo amo e lo odio. Però è anche vero che quando vorremo davvero smettere di farlo lo sapremo 🙂
Un abbraccio cara, spero che la tua estate sia meravigliosa, noi ci prepariamo ad un inverno lungo e impegnativo.
Ci ho pensato e ho sperato che quel silenzio non venisse interpretato come un segno di qualcosa di bello. È andata così, poteva andare meglio, ma anche peggio. Ormai tesoro, chi passa di qui è pronta un po' a tutto. Siamo tante e siamo vicine, ognuna con la propria storia più o meno fortunata.
Per ora continuiamo a scrivere… ed hai ragione, quando sarà il momento di darci un taglio lo capiremo!!
Ti abbraccio con calore, per scaldare un po' l'inverno in arrivo.
Cara Eva, ho riflettuto un'infinità di volte sulla questione se sia giusto o meno schiaffare sulla bacheca di un social network, la propria vita e i propri pensieri…io ho fatto la mia scelta in proposito e mi fa stare bene…sono però profondamente d'accordo con tuo marito sul fatto che le tue modalità sono completamente diverse. Innanzi tutto il luogo, un luogo tuo, protetto (nel senso che lo legge solo chi vuole farlo e non chi si sta annoiando e non sa cosa fare!) e soprattutto il tono, la delicatezza, la sincerità e la sensibilità nell'affrontare qualsiasi argomento, anche il più scomodo e doloroso…tu sai farlo alla grande, trasmetti passione, con la P maiuscola, amore e rispetto ed io ti leggo anche se non sto attraversando quello che stai vivendo tu in questo momento. Perchè lo faccio? Perchè non dimentico, perchè mi fa stare bene il modo in cui ne parli, perchè, grazie a te ed alle tue considerazioni, faccio sempre un po' di più pace con me stessa…fidati che tu sei tutta un'altra storia!!! p.s. anch'io ho sofferto di cisti ovariche, sono stata operata due volte, prima delle bimbe, poi le cose sono andate a buon fine, perciò…in bocca al lupo <3
Sì, anche io sono convinta che mio marito abbia detto bene. C'è una grande differenza, eppure in quel momento mi sono sentita sciocca nel farlo, come se tutto questo scrivere non avesse senso e fosse solo un modo per mettere alla vista di tutti la mia intimità. In parte è davvero così, ma c'è dell'altro ed è molto. Tra le tante cose, mio marito mi ha anche detto di continuare a farlo, non solo perché ama leggere i miei pensieri, ma anche perché secondo lui ho bisogno di voi, dei vostri consigli, pareri, dell'affetto che ogni volta mi mandate!!
Grazie per tutto quello che hai scritto sul mio modo di scrivere, mi lusinga. Spero che nel mio caso la piccola ciste si riassorba da sola, come mi hanno detto. Abbiamo già il nostro "mostro" contro il quale combattere, preferirei non dover aggiungere altri problemi o operazioni. Il tempo ci darà le risposte!!
Ti abbraccio cara Lia.
Io ti auguro una splendida e spensierata (per quanto possibile!) estate!
Un abbraccio
Benedetta
È un augurio bellissimo, esattamente lo stesso che faccio io a me stessa.
Grazie mille Bene. Un abbraccio a te e alla tua bambolina <3
Anche a me capita di tenere tutto per me e sentire che qualsiasi intervento esterno sarebbe una specie di violenza insopportabile… Su facebook non ho scritto niente della mia gravidanza, ho solo messo una foto verso la fine, senza parole. Dopo la PMA, mi sembrava che tutto fosse troppo fragile e privato per parlarne in quel contesto. Chi veramente ci teneva a me, lo sapeva comunque…
Disorientata
Esatto, la stessa sensazione di "violenza". Per questo mi è sembrato di andarmela a cercare, visto che ho scelto di scrivere e raccontare la mia storia.
Non posso sapere come mi comporterò se mai dovessi trovarmi nella tua stessa sensazione… intanto spero di arrivarci 🙂
Un abbraccio grande a voi e un saluto alla bellissima città che abiti.
Balla, ama, vivi tutto al massimo comesaifaretu.. e arriverà gennaio. Per allora sarai pronta, o almeno sarà pronta la tua pancia che continua a dettar legge… 😉 Un forte abbraccio
Grazie Ele!! Lo farò, ne ho davvero bisogno adesso e spero di arrivare a gennaio pronta, per quanto possibile!!
Ti abbraccio forte forte
SOno in una fase simile, già lo sai, di non accanimento, di tentativo di recupero di tutto quello che era in sospeso.
Riguardo a facebook. Io ho delle difficoltà serie e mi dispiace perchè non riesco ad usarlo per lo strumento potente che potrebbe essere, di contatto con le persone lontane. Mi sono posta le stesse tue domande. Perchè il blog si e facebook no? L'anonimato mi affascina, anche se non ne ho quasi per niente fatto un "buon uso", non ne ho sfruttato i vantaggi potenzialmente liberatori.
Perchè penso che se si è pudici (o bloccati!) lo si è e persino da anonimi. L'identità virtuale ha il suo pudore e sentirà ugualmente di difendersi.
Mi ritrovo esattamente nel tuo pensiero. Però a mio avviso, non esiste un modo giusto per usare Facebook, anche quando si è distanti. Dovrebbe servire per avvicinare le persone, eppure personalmente mi sento sempre troppo esposta e così mi limito a pubblicare qualche foto. Ogni volta dico che dovrei cancellarmi e invece rimango.
Il blog l'ho iniziato seguendone pochi altri, americani per lo più. All'epoca non ne trovai italiani che parlassero di adozione, se non in termini tecnici. Non avevo lettori, né seguaci. Poi, la cosa è andata evoluendo… oggi ai tanti dubbi si contrappone il bisogno di continuare a scrivere e confrontarmi con voi. Se non avessi fatto questo passo, non avrei incontrato tante persone speciali. Questa è la forza della rete!!
Io un po' ci credo nel destino… e in questo caso credo abbia scelto lui per te! Goditi questa estate brasiliana con i suoi colori e i suoi suoni, mi viene da dire, lasciati stordire e inebriare! Al resto ci penserai… quando sarà il momento!
Anche io un po' ci credo, anche se lo faccio in maniera discontinua e forse a comodo. Grazie cara, è quello che desidero adesso, godere della bellezza che offre questo luogo lontano e poi, penseremo al resto!!
Un abbraccio a te e Teg, spero che il compleanno sia stato un momento bellissimo di festa!!
"Vi capita mai di sentirvi così fragili da avere la sensazione che anche una sola parola sarebbe in grado di ridurvi in mille pezzi?"
si.
e infatti il mio blog è chiuso.
come il mio cuore.
comprendo.
bacio.
Leggo commenti del genere e non posso restare indifferente. Vedrai che la vita ti sorriderà ancora, la vita toglie molto, la vita da molto 🙂
Anna, che brutto non poterti più leggere.. Però ti capisco, molto bene. Un piccolo bacio a te.
Oh Anna cara. Qualche volta si ha bisogno di chiudere, anche il cuore. Però mi dispiace, lo spazio che ci regalavi è qualcosa di speciale, di profondo. Ho imparato tanto da te.
Spero di tornare a leggere di te, quando sarai pronta. Lo spero profondamente.
Io sento che c'è ancora tanto per te, tanto che tu possa fare e raccontare anche… ma io non sono nessuno, nonostante ti voglia un gran bene!!
Ti abbraccio con tutto l'affetto che posso e grazie per esserci sempre. Non è per niente scontato ed è bellissimo da parte tua.
Ha ragione il tuo lui secondo me. Il blog ha una dimensione più intima, ci entra solo chi è interessato a sapere come stai e quali sono i tuoi pensieri. Su Facebook invece, può leggere chiunque, anche chi è svogliato e non gli importa, chi non capirebbe, chi ha appena pubblicato un video di culi nudi e bla bla bla. La dimensione del blog rende più profondo ogni sentimento. C'è spazio per esternare le emozioni con cura, senza limitazioni di caratteri e senza una platea stile grande fratello. Chi entra qua è predisposto alla lettura, conosce la tua storia e la sente a livello emozionale.
Buone danze :*******
Hai spiegato con parole perfette il mio pensiero di adesso. Qualche volta si ha bisogno di sentirsele dire le cose, di vederle nero su bianco perché acquistino il senso che hanno.
E il mio lui ha ragione anche su un altro aspetto, ovvero quanto bene mi facciano i vostri commenti. Sono la parte migliore dello scrivere e possedere un blog, sono una forza che arriva senza essere stata esplicitamente richiesta, senza obblighi. È quanto di più vero e bello abbia trovato in questo percorso di scrittura!!
Grazie mille Vale, ballerò più che posso, così che quando arriverà il momento di fermarsi, io possa vedere in quella calma solo tanta pace e sollievo. Ti abbraccio.
Non vedo l'ora di sentire i racconti delle tue danze 🙂
Questo blog per quanto virtuale è un mondo che connette le persone e leggersi spesso e scriversi è un modo per stabilire un legame importante e anche profondo nonostante non ci conosciamo e abitiamo molto lontano.
Un abbraccio dall sardegna 🙂
<3
Hai aperto così tanto il tuo cuore in questo post che voglio solo lasciarti un abbraccio. Non mi escono parole ma solo questa voglia di mandarti un abbraccio.
Ed è tantissimo. Me lo prendo tutto, col sorriso.
Grazie di cuore.
È come imparare a respirare profondamente prima di una immersione. Così mi sembra questo tuo periodo. Ti abbraccio!
Sì, credo che sia una giusta interpretazione dei miei pensieri in questo momento. Ho bisogno di tanta aria, di farne scorta, prima di immergermi. Non ero pronta… sarebbe stato come farlo senza alcuna scorta d'aria. Mi sentivo soffocare ed è così che forse sarei finita, se avessi continuato.
Ti abbraccio cara, con l'affetto che sai.
e buona estate spensierata allora…. se l'onda perfetta si fa attendere, noi l'attendiamo! 🙂
Grazie di cuore Marica, spero che lo sia davvero… spensierata!!
In quanto ad attesa, non ti insegno proprio niente 🙂 Vi abbraccio.
E daje Eva! (Si leggo da molto ma è il mio primo commento) goditi questa estate del cuore che te/ve la meriti. Balla balla e balla. Corri nuota abbraccia e bacia. E ridi. Ridi che sei bellissima. Pure col,lato oscuro ma quando ridi di più! <3
Oh cara!! Mica sapevo di averti come lettrice… 🙂
Grazie mille, spero che quella in arrivo possa essere davvero un'estate spensierata. Di certo ballerò, tanto e farò tutte le cose che poi, al momento giusto, dovrò mettere da parte 😉
Sei un amore <3
Cara Eva, penso ci sia una grande differenza tra facebook (che è veloce e superficiale) e questo blog (che va letto con cura e calma)… si fa presto a scrivere uno status che venga letto da tutti scorrendo una bacheca, ma per scrivere questi post ci vuole molto più tempo, pazienza e attenzione. Non sono proprio la stessa cosa!
Per il resto, ascolta il tuo corpo, non mente mai. Goditi l'estate brasiliana, goditi le danze, goditi il sole e goditi la famiglia. Goditi te stessa, in modo da poterti godere serenamente la vita che verrà! Un abbraccio
Hai ragione, non solo è diverso scrivere su un blog rispetto alla bacheca di Facebook, ma è differente anche l'approccio del lettore. L'interesse che può esserci in chi arriva tra queste pagine, non è lo stesso di chi mette un like ad una foto o ad uno stato.
Il mio corpo questa volta ha parlato apertamente, mi ha fatto capire che probabilmente devo smettere di pretendere più di quanto lui possa sostenere. Questo non significa che a gennaio ci saranno certezze, ma almeno spero di vivere tutto con la dovuta e necessaria serenità, seppur altalenante.
I tuoi pensieri sono sempre chiari e profondi. Grazie!!
Hai ragione quando dici che ognuno di noi ha un lato oscuro, e il trucco è riuscire a conviverci, non vergognarsene. Se il tuo ti fa scrivere post così profondi e belli, devi solo andarne fiera! 🙂
Come dicono da queste parti "take your time" Eva, non c'è tempo speso meglio che quello dedicato a se stessi.
Ti abbraccio forte.
È anche questa assenza di vergogna, che mi ha portato a riflettere. Non c'è niente di male in entrambi i casi, eppure mi sono chiesta se fosse giusto così.
Quello che ho capito è che io sono questa, che è davvero più forte di me. Il tempo me lo prendo e ancora trovo strana questa profonda felicità. Non resta che vedere cosa accadrà 😉
Ti abbraccio forte forte forte.
Sembra quasi destino, qualcosa che il tuo corpo gia' sapeva.
Sei sempre cosi' bella, e' un piacere leggerti.
Sì, possiamo chiamarlo destino o anche caso, ma lui sapeva e in realtà anche io, nonostante facessi finta di nulla.
Grazie mille Sere.
Cara Eva comr sempre un post pieno di sincerità, schiettezza e coraggio. No scrivere così non è come scrivere su un social. In mezzo c'è un abisso. Tuo marito ti ha dato una lettura giusta e ricordati che, se scriviamo, è anche perché ci fa bene farlo. Soprattutto questo.
Ti auguro un'estate di vita e felicità con la tua meravigliosa famiglia
Prima di tutto per noi stesse… è assolutamente vero. Mi fa un gran bene farlo e mi fate un gran bene voi, questa è la verità. Soprattutto per noi expat è importante, che viviamo di legami fatti di tecnologia e fili immaginari!!
Grazie a te per gli ottimi consigli. Un abbraccio a voi <3
Tu non hai nessune colpe ci mancherebbe.
Anzi devi essere fiera delle tue battaglie. Bello vedervi tutti uniti 🙂
Non sempre è facile arrivare a capire di non averne, di colpe ed è altrettanto difficile capire quando mettere fine ad una battaglia e godersi la pace, almeno per un po'.
Grazie come sempre Paolo. Sul mio blog tiri fuori il lato più serio di te!! ;D
"its always unpredictable but in the end is right" 🙂
"So make the best of this test, and don't ask why
It's not a question, but a lesson learned in time."
Perfetto 🙂
cara Eva sai che l'unica cosa che ho voglia di fare è abbracciarti?? O sentire ancora quella voce roca….così bella…!! Cara ragazza balla…balla…falli impazzire tutti….
E prima o poi lo faremo. Ci conosceremo, ci abbracceremo e tu sentirai dal vivo la mia voce 🙂
Ballerò, tanto!! Grazie Mimma <3
Saraà un'estate brasiliana bellissima, la vivrai serenamente, hai fatto bene a dare ascolto al tuo corpo e alla tua anima! A volte l'istinto va solo seguito, e in questo caso la ciste è arrivata come segnale di quello che già sentivi. Anche io a volte mi faccio venire tanti dubbi sullo scrivere della mia vita, e ultimamente, vista la grande novità, anche sul comunicare o meno la notizia alle verie persone..spesso mi sento come dici tu, così fragile che basta una parola in più o in meno per ferirmi, o peggio, ferire la Piccola Vita che cresce dentro di me. Vorrei sparire in un luogo sicuro per qualche mese..ma non è possibile, e così cerco di vivere nel mondo il più possibile, senza negarmi, ma faccio uno sforzo. Ti abbraccio forte forte, e W la danza, che cura tutte le ferite!!!
Hai capito perfettamente i miei dubbi e le mie preoccupazioni. Un figlio è un motivo in più per porsi certe domande, per pensare a proteggere non solo noi stesse, ma soprattutto loro. Nel tuo caso l'anonimato del blog è già un modo per proteggersi, per parlare e lasciar uscire tante emozioni, senza intaccare la propria vita, quella reale.
Adesso tu devi pensare a te e alla vita che porti dentro. La tua famiglia è tutto e quello che decidi, sarà sempre il meglio per tutti voi.
Vi abbraccio forte <3
Eva tesoro, fa piacere finalmente ritrovarti tra le tue righe. Tuttavia, capisco benissimo la tua assenza. Come sai, anche io ho fatto diversi periodi di stacco dalla vita virtuale, chiedendomi che senso avesse tutta questa condivisione, a che prezzo avesse, in termini di tempo rubato alla vita reale, oltre che sul senso del condividere le nostre cose più intime. Ancora non mi sono data risposte, anche se ho ripreso a scrivere. In quanto alla condivisione degli aspetti più privati della nostra vita, io non ne sono capace, anche se a volte lo vorrei, forse mi farebbe stare bene, ma è un blocco. Ho sempre ammirato il tuo saper aprire il tuo cuore, senza troppe remore e paranoie, il tuo essere libera, anche in questo. E ha ragione tuo marito, chi legge il tuo blog è un lettore diverso da quello di bacheche fb. Per quanto riguarda i tuoi piani estivi "stravolti", che dire…sono dell'idea che la vita in un certo senso si autorevoli, prendendo le strade più giuste per noi quando noi non siamo in grado di sceglierle. Sono sicura che questo cambio di programmi sia ciò di cui più avevi bisogno in questo momento, e ti porterà maggiore serenità…goditi la tua estate brasiliana e la tua meravigliosa famiglia!
Tesoro!! Credo siano domande lecite e probabilmente non esiste una risposta assoluta. ci sono tante idee applicabili e nessuna che sia quella giusta. Nel senso che ognuno deve scoprire quella che più gli si addice.
A volte la mia libertà mi spaventa, temo di sorpassare il limite, ammesso che ne esista uno. Temo di andare oltre e di non poter tornare indietro. Temo soprattutto di esporre la mia famiglia, per un bisogno che riguarda me. Non sai quante volte abbia chiesto a mio marito se fosse d'accordo su questa mia scelta ed averlo sempre dalla mia parte, è probabilmente il motivo che mi ha spinto e tutt'ora mi spinge, a continuare a scrivere. È lui che mi ha permesso di continuare a vivere libera e gliene sarò sempre grata!!
Sono contenta anche io che tu sia tornata a raccontarti!! Un abbraccio a tutti voi <3
* volevo scrivere che la vita si auto regoli, non autorevoli!
😉
A volte prendersi tempo è la scelta giusta, per trovarsi più preparate ai cambiamenti, belli o meno che siano. Goditi questo periodo di attvità frenetica, goditi i tuoi parenti, tuo marito e il tuo splendido bambino. Il tempo sa aspettare.
"Il tempo sa aspettare." è una frase bellissima.
Sì, ho intenzione di godermi quello che ho. La scelta è presa, nonostante non sia arrivata da me e a gennaio affronteremo il resto.
Sono in ufficio ma mi preme lasciarti un segnale subito, seppur breve. Mi capita di pentirmi amaramente di ciò che ho raccontato nel blog, su mio padre e sull'infertilità, ma poi penso anche che se qualcuno mi giudica o ride di me è un poveretto che non merita davvero attenzione. La contropartita è icontrare gente spettacolare come te, ti abbraccio e auguro il meglio in questo STOP e sempre. Sandra scrittrice love love
Oh Sandra, proprio così. Anche io mi pento qualche volta e penso, immediatamente dopo, la stessa identica cosa. Avere incontrato persone come te e le altre, vale qualunque giudizio, cattiveria o risata del mondo.
Lo stesso augurio lo faccio a te, con tutto il mio cuore. Sono tanto felice di averti trovata!!
Anch'io penso che bisogna accettare quello che ci portano le circostanze e cercare di trarne il meglio. E in questo caso, se il meglio è un'estate di spiensieratezza, allora ben venga! 🙂
Sì, andare contro agli eventi non porta quasi mai a niente di buono. Tener duro non significa strafare e in effetti, l'estate non è tanto magra come consolazione 🙂
Grazie Silvia!!
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PER.FORTUNA.CHE.CI.SEI !