La temperatura a São Paulo è passata, nel giro di una sola notte, da quattordici gradi a trentasei. Uno sbalzo termico di ventidue gradi e il caldo qui non è quello mitigato dal mare cui siamo abituati noi a Porto Seguro, il caldo qui toglie il respiro. Dovendo comunque decidere, afa tutta la vita, proprio come la scelta che cinque anni e mezzo fa abbiamo preso trasferendoci in un paese tropicale come il Brasile.
Arriviamo in clinica puntuali e scopriremo più tardi esser stati gli unici a farlo. L’embriologa, il dr. Destino e il Transfer stesso infatti si faranno attendere, anche perché ci sono altre due donne che verranno chiamate prima di me, a discapito della mia vescica che come di prassi deve essere piena, ma non deve scoppiare come ha rischiato nel mio caso. Mi sento nervosa, per niente tranquilla ed è la prima volta che mi capita dall’inizio del trattamento. Non mi spiego come sia riuscita ad affrontare con tanta serenità il Pick up e adesso, in quello che viene considerato il momento più emozionante, avere tanta paura. Le dita dei miei piedi sono gelate, ma non fa freddo. Le mani sudano, eppure qui dentro non fa caldo. Aspetto più del dovuto prima di indossare la tenuta da paziente, che prevede camice, cuffietta e calzari ma senza la necessità di togliere gli indumenti principali, nel mio caso un abito giallo. L’ho indossato perché è lo stesso che avevo il giorno in cui i miei follicoli sono aumentati. L’ho indossato come fosse un amuleto contro la sfortuna, io che mi vanto di non essere superstiziosa. Sono partita insicura da casa e questa sensazione di inquietudine non mi molla. “È normale avere un po’ di ansia” – mi giustifico non solo mentalmente.
Dopo una lunga prima attesa, durante la quale NE si è comportato ancora una volta egregiamente, arriva quella che penso sia la biologa, ma che ad oggi spero fosse solo un’infermiera. Un anno fa ci avevano accolto in un ufficio, questa volta ci era stato anticipato che sarebbe stata lei a venire da noi. Subito comincia a parlare e subito capiamo che qualcosa è andato storto. “Gli embrioni non sono cresciuti come avrebbero dovuto” – ci spiega. In terza giornata infatti, presentano solo quattro cellule, quando normalmente ci si aspetta che ne abbiano almeno cinque e possibilmente otto. Parla di entrambi, di pari passo non sono arrivati dove li aspettavamo. Entrambi – ripeto a me stessa.
Avete presente quando si possiede un tipo di paura che viene a farci visita frequentemente e che dopo averla a lungo tempo scacciata e tenuta lontana, scopriamo essere diventata realtà?! Ecco, questo è stato più meno il sentimento, amplificato da ulteriori emozioni che in un momento topico come quello del trasferimento embrionale sono certamente accentuati. In pochi secondi vediamo le nostre chance di successo crollare in maniera precipitosa e la speranza svanire. Facciamo domande inutili alle quali seguono risposte che lo sono altrettanto nella pratica e la faccia dispiaciuta della ragazza non è di aiuto, anche se immagino sia un riflesso della nostra. Increduli aspettiamo che se ne vada, senza conferire parola e limitandoci a scuotere la testa, inconsapevoli su come comportarci. Lui parla di un nuovo e futuro tentativo, io di annullare il Transfer. Ho la tendenza al dramma e una naturale propensione verso gli estremi.
L’attesa continua e a me sembra infinita. Chiedo l’aiuto da casa attraverso la tecnologia, cosciente di non essere la protagonista di un gioco e di non poter trovare risposta, ma bensì conforto. In effetti va così, tanto affetto e nessuna soluzione perché soluzione non esiste. La realtà fa male, la realtà in certe situazioni prevale sui desideri, la realtà non sempre è una scelta. Finalmente arriva il mio turno e accompagnata dalla stessa deliziosa infermiera che si era presa cura di me durante il Pick up mi avvio in sala operatoria, dove mi fanno sdraiare e dove viene controllato il mio endometrio, anche stavolta bellissimo. Almeno lui.
Poi, fa il suo ingresso trionfante il Dr. Destino, interrotto immediatamente da una ragazza disperata – io – che senza dargli il tempo di salutarla, gli snocciola domande convinta che da quella bocca possano uscire parole magiche in grado di sistemare una situazione pessima e risolvere l’enigma più complicato del mondo. È così che mi pare in quel momento il pensiero di una gravidanza: impossibile!! Gli domando, con voce rotta, se vale la pena fare questo Transfer. Traducendo letteralmente le mie parole, gli chiedo se ha senso trasferire due embrioni di quattro cellule e cosa mi consigliava di fare. Lui mi risponde con una domanda, rivolta però alla biologa, che non è la stessa persona che ci ha annunciato la scarsa qualità dei nostri due embrioni alcuni minuti prima. La biologa è lì, ma vedo solo la sua testa che spunta da una finestrella, dalla quale passerà gli embrioni al momento giusto. Gli domanda di che classe sono, perché il numero delle cellule gliel’ho già detto io e dopo aver ricevuto in risposta un “secondo grado”, mi dice che certamente gli embrioni sono un po’ indietro, ma che non sarebbe la prima volta che attecchiscono embrioni di qualità più scarsa. Non c’è bisogno che mi venga ricordato come è andata con i miei embrioni perfetti, durante il primo tentativo, ma lui lo fa comunque. Mi prospetta anche un’alternativa, ovvero aspettare a trasferirli fino a sabato tentando di portarli allo stadio di blastociti, con l’ovvio rischio di perderli lungo la strada. In pochi minuti so di dover fare una scelta e d’istinto la faccio, senza interpellare mio marito. Non so se sia giusto, ma è così che va in effetti e pochi istanti dopo, lui sta già armeggiando con gli strumenti per proseguire col trasferimento.
Scelgo di provare a farli crescere dentro me e non fuori.
Penso che se qualcosa deve succedere, desidero che avvenga all’interno della mia pancia e non in un laboratorio. Sia chiaro che se avessi un numero sufficiente di embrioni opterei senza ombra di dubbio per un trasferimenti di blastociti, ma non in questo caso, non per i miei embrioni lenti, arrivati da follicoli che lo sono stati altrettanto e che però fino ad oggi non mi hanno deluso o mollato, portandomi fino qui.
Vorrei raccontare di aver vissuto quel momento col romanticismo e l’emozione della prima volta, ma mentirei e quando scrivo, io non so raccontare bugie. È stato certamente indolore, fatta eccezione per la sopracitata vescica esageratamente piena. È stato rapido ed anche bello vedere attraverso il monitor il momento in cui sono stati adagiati dolcemente all’interno del mio utero, ma questa volta non ci sono state lacrime di commozione, nonostante ci siano state lacrime.
Penso che se qualcosa deve succedere, desidero che avvenga all’interno della mia pancia e non in un laboratorio. Sia chiaro che se avessi un numero sufficiente di embrioni opterei senza ombra di dubbio per un trasferimenti di blastociti, ma non in questo caso, non per i miei embrioni lenti, arrivati da follicoli che lo sono stati altrettanto e che però fino ad oggi non mi hanno deluso o mollato, portandomi fino qui.
Vorrei raccontare di aver vissuto quel momento col romanticismo e l’emozione della prima volta, ma mentirei e quando scrivo, io non so raccontare bugie. È stato certamente indolore, fatta eccezione per la sopracitata vescica esageratamente piena. È stato rapido ed anche bello vedere attraverso il monitor il momento in cui sono stati adagiati dolcemente all’interno del mio utero, ma questa volta non ci sono state lacrime di commozione, nonostante ci siano state lacrime.
Terminato il procedimento, il dottore mi rifila il sermone che giustamente si conviene in quella circostanza e mi saluta con affetto per poi scomparire dietro alla porta dalla quale posso dire di averlo visto entrare ed uscire svariate volte ormai, in entrambi i casi piuttosto velocemente. Il colpo di scena è stato vederlo rientrare e nel giro di un secondo trovarlo nuovamente accanto a me, con dei fogli in mano che deduco essere i documenti relativi ai miei embrioni. Quelle pronunciate sono state poche ma significative parole.
Sei e otto, le cellule dei miei due embrioni!! Non quattro!!
Me lo ripete, per accertarsi che io abbia capito. Ed è a quel punto che i miei occhi cominciano a versare lacrime, senza ritegno o vergogna, come se fino a quel momento ci fosse stata una diga all’interno, resistente abbastanza da contenere un fiume in piena. La riserva d’acqua è quella accumulata in giorni di forza ostentata e di delusioni parzialmente risolte. Una volta udite quelle parole, sono crollate le sicure e violente come un battito di ciglia, hanno lasciato che il mio volto venisse inondato. Non c’è voluto molto perché mi riportasse con i piedi per terra, facendomi presente che questo non significa essere incinta. Ma io quello lo so bene, dottore – vorrei dirgli – so perfettamente di non essere incinta. Non essere incinta è il mio stato normale e l’unica eccezione che ho conosciuto è ancora marchiata indelebile sulla mia anima. Come un tatuaggio, che però non ho scelto di fare.
Torno nella mia stanza con la faccia impiastrata di rimmel, l’unico trucco che uso quotidianamente. Stringo in mano la foto che ritrae il punto esatto del mio giardino dove sono stati appena piantati i miei fiori. Mi piace questa storia dei fiori, un po’ sdolcinata per il mio palato, ma affine con i sentimenti del momento. La dolcezza si sposa bene col dolore, lo bilancia e lo acquieta. Lì trovo ad aspettarmi NE e Roberto, al quale mostro la foto senza grande entusiasmo, foto che lui guarda con lo stesso stato d’animo. Siamo più cinici, soprattutto dopo aver ricevuto questa inaspettata batosta. Lui non sa ancora cosa è accaduto e dopo averglielo accennato, esce a parlare con dottore, che spiega il motivo per cui ci è stata data una informazione errata. A detta sua quel numero di cellule si riferiva agli embrioni nello stato in cui si trovavano durante quella mattina presto, quando erano stati controllati. Nel giro di mezza giornata sono cresciuti, raggiungendo un numero di cellule superiore. ci accontentiamo di questa spiegazione, per il momento.
Siamo rimasti ancora un po’, minuti di riposo durante i quali ho cercato di far rallentare il mio cuore e fargli riprendere il battito sereno che mi aveva accompagnato fino a poche ore prima. Poi finalmente siamo tornati a casa, dove ho cominciato le 24h di riposo assoluto consigliate dalla mia clinica, che prevede la posizione supina e le gambe piegate, per permettere al sangue di circolare nel bacino. So che in Italia non usa, ma io per eccesso di zelo seguo alla lettera le regole che mi vengono date. Non posso prevedere come finirà, ma posso fare in modo di non avere rimpianti.
La notte l’ho passata sveglia, qualcuno se n’è accorto facendo un rapido calcolo del fuso orario in cui mi sono trovata a scrivere su Instagram. Ma è stata una notte serena, anche se priva di sonno. Ho svegliato lui e abbiamo guardato un film, abbiamo parlato un po’. La tranquillità che regna in questi giorni paulisti mi sono di conforto. Spero continui così, adesso che cominciano i giorni difficili, i giorni dell’attesa.
Ho riletto il post in cui racconto il mio primo Transfer e mi è dispiaciuto non poter ripetere quelle stesse emozioni, che a distanza di tempo ancora sono in grado di toccarmi. Ma quella è una vecchia storia, non posso né intendo cancellarla, ma è finita ed inefficace nel tempo che abito.
Questa storia è nuova e tale mi auguro sia anche il finale.
Questa storia è nuova e tale mi auguro sia anche il finale.
“Ci sono giorni che iniziano con qualcosa di speciale, anche se questo qualcosa deve ancora accadere o magari non accadrà mai. Sono quei giorni che ognuno si porta dietro per tutta la vita e che al solo ricordo, fanno baluginare l’anima.[Daniele Amitrano – Figli dello stesso fango]
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Hai ragione, devi-dovete- stare tranquilli anche se spesso è piu facile a dirsi ke a farsi, almeno per me!!! Ti mando un grande abbraccio !!!!
{Ho spulciato di continuo instagram x vedere se c'erano tue novità e finalmente eccoti!!!}
Kris
No no, anche per me più facile a dirsi!! Facciamo del nostro meglio, credo sia il massimo che possiamo pretendere da noi stessi 🙂
Grazie per essermi così vicina!!
Se ti va fatti riconoscere su IG, altrimenti ti aspetto qui <3
Um grande abbraccio a te
Ora Sogna Sogna Sogna!!!
Mi auguro con tutto il cuore che in queste pagine leggeremo presto un finale anche più bello di quello che tutti ci aspettiamo!!!
#latraslocata
Sarebbe bello stavolta raccontare una storia a lieto fine!!
Un abbraccio grande
Non capisco come mai deve sempre succedere qualcosa o meglio qualche intoppo durante il ciclo!! Nel mio primo ciclo è successo di tutto….mai una volta che riusciamo a goderci questi momenti con serenità!!! Ti capisco alla grande è come camminare sul filo del rasoio..difficilissimo rimanere in equilibrio.
Tieni duro, ora hai i tuoi embrioni nella tua pancia, coccolali più che puoi e cerca di stare serena (lo dico anche per me!!)
P.S. com'è questa storia delle gambe e delle 24 ore?
Carissima, invece ho letto che nel tuo caso ci sono state ottime notizie… sono felice!!
Spero di leggere presto notizie e aggiornamenti. Tieni duro anche tu.
La storia è semplice a dirsi, 24h sdraiata a pancia in su con le gambe piegate, con le ginocchia in alto per intendersi, invece che distese. Una tortura. Ma in Italia nessuno lo fa!!
Voglio lo scalpo di quella donna, quella delle 4 cellule. Hai fatto bene Eva a riprenderli dentro di te…hanno bisogno di calore! Comincia un altra altalena ma ti trovo consapevole e serena, due cose fantastiche insieme. Il prossimo brindisi sarà tuo!!
Anche io lo voglio. Andrò a cercarla 🙂
L'altalena è ogni giorno più consapevole e meno serena, ma andiamo avanti…
Voglio lo scalpo di quella donna, quella delle 4 cellule. Hai fatto bene Eva a riprenderli dentro di te…hanno bisogno di calore! Comincia un altra altalena ma ti trovo consapevole e serena, due cose fantastiche insieme. Il prossimo brindisi sarà tuo!!
Oddio!
Per la prima parte del post ho pianto e mi sono sentita un MERDA per averti dato così tante parole di speranza e di sogno, facendoti magari precipitare da un "punto più alto" e peggiorando lo schianto.
Avevo un groppo in gola e non riuscivo a respirare, dandomi della stupida.
Poi quando ho letto tutto mi sono sciolta.
Mamma mia! Da infarto!
Hai fatto benissimo a scegliere di tenerli con te, io avrei fatto lo stesso.
E adesso riposa, pensa positivo e immagina una ENORME pancia.
E aspettiamo delle BETA da urlo!!!
Un abbraccio forte
Giorgia
Carissima Giorgia, non devi preoccuparti. I sogni sono nella mia testa a prescindere da quello che mi viene detto, consigliato o suggerito. La speranza è nel mio cuore, dentro a quel sogno di maternità che non riesco a mettere da parte e che per adesso non intendo abbandonare. Niente e nessuno potrà evitare il terribile impatto se ci dovesse essere una caduta, è per questo che i miei sogni sono enormi dentro, ma arrivano ridimensionati all'esterno.
Grazie di cuore per tutto, la tua energia mi aiuta sempre e preferisco l'eccesso di positività alla tristezza!!
Ti stringo.
Inutile dire che mi unisco al tifo sfrenato…
Forza piccolini…un abbraccio,Eleonora lettrice silenziosa
Sono felice che stavolta questo augurio sia arrivato per iscritto 🙂
Grazie di cuore, Eleonora. Un bacio.
Flower power infinito! 🌺😘
Yeah!!!!!!!!!
Beijos tesoro
Ovviamente per entrambe… 😉
Ho vissuto anche il tuo stesso distacco, e i miei embrioni erano tre.
Comprendi bene il tuo bisogni di proteggerti…
Certo, da sfasciargli la testa a chi ha pensato di trasmettere un'informazione tale x cui x tre gg gli embrioni sono stati praticamente fermi e in mezza giornata si sono raddoppiati. Comunque…ora sono con te e la decisione di trasferirli è stata la migliore.
Coraggio Eva! Sono con te…
Sì, mi ha riempito il cuore capire di aver fatto la scelta giusta col senno di poi.
L'arcano è stato svelato e la colpa è da attribuire all'imprecisione dell'infermiera, che non era l'embriologa e alla mia fretta di parlare, ancor prima di comprendere.
Grazie mille cara <3
Ho trovato bellissima la tua scelta di farli crescere dentro di te anche pensando che non fossero cresciuti a dovere… per poi scoprire che invece erano cresciuti ed erano pronti per te! Anch'io sono un po' superstiziosa a volte e voglio pensare che quest'altra prova ti – e vi – sta portando nella direzione del sogno che insegui!
Sì, anche io l'ho visto come un segno o quantomeno come un'esperienza emozionante.
Siamo partiti con svariati alti e bassi, ma siamo qui. La speranza è di continuare, sul 'come' so di poterci lavorare con la mia forza e un po' di sostegno 🙂
Questo post è una montagna russa di sentimenti! lo è la vita è noi siamo pronti a salirci sopra!!
forza forza piccoli, un mondo di bene vi aspetta!!!
A
Ciao carissima!! Grazie per l'incoraggiamento…
Voi? novità?
Ciao, me chiamo Santiago ero un embrione congelato da poche cellulette, a rischio di malformazione cromosomica come "mia sorella o fratemo", di classe B ma tanto B. Mò so' solo calvo, vediamo poi che succede. Senti passavo di qui perchè il mio sogno è avè la fidanzata Brasileira… sò un bravo ragazzo, pensateci se è. Madre dice di dirti "Sssacanajji"
Oh, piccolo amore bellissimo. Ché poi piccolo si fa per dire, che là si scoppia di salute.
Quanta tenerezza la storia di questo embrioncino forzuto e coraggioso. E speriamo di fargliela questa fidanzata brasiliana, fosse per me pure due, così può scegliere!!
Sacanajiiiiiii poderoso, che ce n'è di bisogno.
Più ti leggo e più mi viene voglia di fare quel nuovo tentativo che mi fa tanta paura! Sei forte e coraggiosa, ora trasmetti tutta la tua energia a quei piccoli embrioncini, che devono farcela a tutti i costi! Noi continuiamo a mandarti tutti i nostri pensieri positivi! Ti abbraccio forte forte forte! Elisabetta
E perché no, il coraggio ce lo diamo a vicenda!!
Grazie mille, mia cara. È dura, ma andiamo avanti.
Adesso forza forza forza!!!! Good vibes tutte sulla tua pancina. Un abbraccio!
Grazie mille di cuore.
Ti stringo
sono felice di passare di qui dopo tanta dstrazione
Forza Eva! Resta sintonizzata sull'ora qui… è la cosa che mi viene da dirti. Vi faccio un tif a stadio. Tante energie positive per te
un abbraccio stretto!!!
Mi sembra un tempismo perfetto e di questi giorni i numeri fanno la differenza. Così come le ore.
Grazie mia cara, sono felice di ritrovarti e mi auguro che tu stia bene.
Ti ho nel cuore.
Sono ancora incrociatissima per voi!!!! Rimango così, non mi sposto! Solo pensieri positivi mi raccomando… xxxVale
Un po' tipo me il primo giorno post transfer, ferma immobile 🙂
Grazie <3 <3 <3
Sei fantastica! Siete fantastici! Inutile dire che mi è venuta la pelle d'oca leggendoti..
Ti auguro col cuore in mano che voi possiate riuscire a realizzare questo sogno..speriamo bene! Sono con vicini da lontano,lontanissimo..seppur non vi conosca!❤❤❤
*Con voi
*Con voi
Che parole gentili, grazie.
La distanza talvolta conta poco, l'affetto ha il potere di viaggiare lontano e di farsi sentire forte!!
Un abbraccio affettuoso
Love your new format, love your post, and as already know……love you! XXX
You are so special to me. I love you too, mia bellissima amica <3
Circondati di persone positive, pensa solo al meglio e culla i tuoi piccoli.
Rilassati più che puoi, come puoi e cerca di restare centrata e consapevole.
Ti mando mille pensieri felici e faccio il tifo per voi!
Sulle persone non ci sono problemi, qui siamo soli e i miei maschi sono tutto quello che ho. Sul rilassarsi il discorso si complica un po', causa carattere, ormoni e figlio di quattro anni scatenato 🙂
Grazie di cuore, Clara!!
Non saranno le stesse del primo, ma le emozioni che hai raccontato questa volta mi hanno comunque commossa. Io faccio il tifo per voi, negli anni, leggendoti, mi sono affezionata molto a te e alla tua bellissima famiglia, e spero sinceramente che vada tutto per il meglio.
Lo so e lo sento quell'affetto. Seppur non legate da storie simili, mi hai sempre accompagnata con la tua presenza, che per me è diventata ormai indispensabile.
Grazie di esserci ancora una volta, significa tanto per me.
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