3 settembre 2017! Ricomincio a scrivere da questa importante data che a distanza di due anni ancora mi fa tremare il cuore, data che ha dato inizio al cammino verso mia figlia NF!
Nel mio caso la situazione era diversa, perché io quella strada l’ho percorsa sotto la luce del sole ed il mio sole personale ha un nome oltre ad un volto bellissimo. Mio figlio NE. Lui che, come spiega il significato del suo nome, porta calma e pace. Camminare con lui è stato diverso, i bambini rendono tutto più delicato e lui ha reso il mio mondo un luogo meraviglioso dove abitare anche sotto l’ombra dell’infertilità. La mia prima scelta è stata la migliore, il mio primo sogno appagato di maternità.
La PMA coinvolge anima e corpo. Si prende tutto di te, dall’anima agli organi. Viscerale come quella piccola scintilla che tra uomo e donna crea la vita, un miracolo che dovrebbe rappresentare la normalità e che per noi è inconcepibile. Nella mente e soprattutto nella pratica. La PMA però è anche una possibilità, una sorta di riscatto. Ed io ho cercato di non perdere mai di vista quello, la fattibilità di un procedimento che ha reso mamma tantissime donne e genitori tantissime coppie. Io due anni fa ero già tutto quello grazie all’adozione, ma se un sogno arriva per secondo non significa che possieda meno forza o che il desiderio sia meno impetuoso. Inoltre nel mio caso sentivo ancora un punto in aperto, una pagina bianca della mia vita che rendeva incompleta la mia storia. Non ho mai fatto segreto dell’attrazione che il mio corpo di donna sentiva verso una pancia che non riusciva a crescere mai. Mese dopo mese, anno dopo anno, il ventre rimaneva vuoto e una parte del mio cuore anche. Non so se scrivere questa cosa mi renda una brutta persona, ma insieme al desiderio di una secondo figlio mi ha accompagnato nel viaggio della medicina riproduttiva il desiderio di una pancia in grado di concepire, crescere e dare la vita. L’amore di mamma non cambia, l’esperienza di donna invece sì. Adozione e procreazione medicalmente assistita hanno per me un valore immenso, i due viaggi più incredibili che una donna possa fare e che non si escludono a vicenda ma bensì – come nel mio caso – si completano.
Due anni fa ripartivamo, disincantati ma speranzosi. Ripartivamo insieme, in tre. Non solo mio figlio, ma anche mio marito ha avuto un ruolo decisivo in questa avventura. Rispetto all’adozione la PMA è un percorso incentrato sulla donna, sul suo corpo che diventa una sorta di tempio. Dalla prima iniezione, quella che due anni fa ha colpito la mia pancia come fosse un dardo d’amore, fino al momento di dare la vita, mettendo al mondo quel bambino che si è temuto non riuscire ad abbracciare mai. Il positivo rappresenta la prima grande meta, ma una volta raggiunta ci si rende conto di quanto lunga sia ancora la strada. La preoccupazione accompagna tutto il cammino, fino al giorno della nascita. Un miracolo la cui definizione è giusta a metà. Il merito va a tutti i farmaci che dobbiamo assumere e ai medici che si prendono cura di noi. Il merito va a noi donne che sopportiamo ed affrontiamo tutto a testa alta e con grande sensibilità. Non sono solo gli ormoni ma la consapevolezza a farci emozionare ad ogni passo di questo lungo ed incredibile cammino. Le prime lacrime di gioia io le ho versate iniettando liquidi nella mia pancia e alla prima foto che non mostrava il battito di un feto ma bensì un embrione appena trasferito in utero. Assurdo e reale, tutto mescolato insieme.
Chi ne avesse voglia, o bisogno, o curiosità può andare – o tornare – su questo link: #PMA. Elencati ci sono i post che raccontano il cammino verso mia figlia NF. Sono stata fortunata, lo so, ma mi preme ricordare a chi oggi si trova all’inizio del tunnel dell’infertilità che in quel punto ci sono stata anche io e che allo stesso modo non avevo idea di come sarebbero andate le cose, benché sperassi nel migliore dei lieto fine. Un lieto inizio di vita in quattro, la mia piccola ed immensa famiglia. Che lo era anche in tre, ma che mancava di un componente che a guardarlo oggi fatico a credere che non esista da sempre. I due anni sono volati, con in mezzo altre grandi avventure. Belle e brutte. Alcuni mesi dopo la nascita di NF se li è mangiati il male che per fortuna ha preso ma anche lasciato il mio corpo. La nostra mente è regina, ma il nostro fisico non rimane illeso dalle esperienze della vita.
Quello che amo di questo blog è che non si ferma mai, anche quando smetto di scrivere. Perchè come tutte le parole scritte, resta e chiunque voglia avere informazioni, consigli o anche solo un po’ di forza, può trovarla qui. La prova che i sogni possono diventare realtà!
E adesso mi rivolgo a te, donna e amica, per ricordarti che non sei sola. Per farti sentire l’abbraccio di chi ce l’ha fatta esattamente come ce la puoi fare tu. Per farti sapere che anche io sono stata in quel dannato buco nero chiamato infertilità e che sì, è spaventoso. Per dirti che nonostante io sia approdata nella mia isola felice abbiamo navigato lo stesso mare. Perché tu sappia che é normale mettere in stand-by la propria vita per un po’ in onore di un sogno. Perché l’altalena emozionale, lo sconforto a contrasto con l’eccesso di positività fanno parte del pacchetto. Per sottolineare che crederci o meno non necessariamente definirà il risultato, ma che provarci è necessario per non avere rimpianti. Per affermare che abbracciare un figlio riempie non solo il vuoto dell’infertilità ma ogni luogo interno di una mamma e che nonostante io abbia due figli, arrivati da due strade diverse e magnifiche, rimarrò sempre una donna PMA. Qualunque cosa questa definizione voglia dire!
Gratitudine, è quello che provo ogni giorno verso la vita.
Ps. E siccome io ferma non ci sono stare e siccome io un terzo figlio lo desidero davvero, stiamo aspettando i risultati di un nuovo spermiogramma dopo aver fatto una cura alla quale credo poco, ma che vale la pena tentare.
Mi hai fatto venire i brividi, prima.
Poi è risalita la rabbia che da quattro anni mi fa essere in balìa della burocrazia italiana e che per ora non mi ha permesso di accogliere un bimbo. Abbiamo faticato tanto, pianto, lottato, sognato, ci siamo impegnati all'inverosimile e ci abbiamo davvero messo anima corpo cervello cuore..ma siamo ancora in attesa. Forse ci riproveremo, non ci siamo mica arresi.
Che gioia vedere voi tre insieme, che tenerezza questo musino spettacolare.
…sono Elena…perchè lo so che confondo le idee… :))
Ma quanto Bene avete fatto e state facendo???
Io non ho mai messo in dubbio nulla di tutto questo tanto meno la vostra forza interiore.
Immensa.
Ci vogliono più persone come voi, e ve lo dico da semplice vicino di blog 😉
Traguardo completamente raggiunto!!!
Un bacio :))
E questa cosa si festeggia eh! Perché i traguardi, di qualsiasi natura essi siano, vanno festeggiati! 🙂
Elena, la tua è l'ennesima prova di quanto sia complicata la realtà italiana. Non avendola vissuta, evito di trattare l'argomento. Ma sono ormai tante le testimonianze di coppie che non sono arrivati a niente di fatto o che peggio ancora, si sono visti negare addirittura l'idoneità. Purtroppo ci sono ostacoli che l'amore e l'impegno non sono in grado di superare.
Se deciderete di riprovare, mi auguro che le cose vadano diversamente. La tua grinta, la dice lunga!!
Ti abbraccio forte
Evviva!!! :-)))
Complimenti!!! Soprattutto per la pazienza e determinazione con tutta la burocrazia, io solo per avergli dato la nazionalitá ci ho messo un anno e l'hanno pure cagata con il codice fiscale…fortuna che é spagnolo e viviamo in Spagna. Detto questo, sapendo che l'iter italiano é devastante, ti ammiro!! Besos e come sempre un piacere leggerti <3
comgratulazioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!…bellissima notizia!
Concordo con Princess.. grandi festeggiamenti per voi!
Siete fantastici insieme, una forza della natura.
Un super abbraccio!!
Vi ammiro molto, e non posso nemmeno immaginare il mix di sentimenti che avete provato e che continuerete a provare. Complimenti e buon festeggiamento!
ehm… coff coff… uhm….
complimenti davvero per aver affrontato e sconfitto la burocrazia italiana 🙂
noi i requisiti ce li avremmo pure, compresa la famigerata AIRE, ma come ti avevo detto all'epoca ho avuto troppa paura… e quindi niente, abbiamo fatto gli gnorri e ora teniamo le dita incrociate…
certo non e' detto che potremmo fare la stessa cosa con il secondo, in quel caso ci servira' il tuo avvocato di Roma 😛
Bravissima!
Hai spiegato perfettamente cosa significa adozione.
Ti ammiro tanto.
Noi in Italia i requisiti nn li abbiamo e questo mi fa rabbia e paura.
Siete stati bravi e tenaci e l'amore di vostro figlio è una bella ricompensa.
Fortuna che hai trovato nel web questa brava avvocatessa…si può dire? Sembra sinonimo di orchessa, quella di Shrek 😛
Forse ho capito come fate ad essere così belli… me lo sono domandato tanto, e sono arrivata a questa conclusione: avete talmente tanta bellezza dentro che non può stare chiusa nel cuore, perchè è troppa, e allora fuoriesce e invade anche l'esterno!!!
Si, si… deve essere proprio così. Perchè una bellezza simile è davvero difficile da incontrare.
Nausica
Che bello, complimenti!!! E' un grandissimo traguardo per voi e per N.E.!! Certo che rispetto alla situazione dell'adozione che c'è in Italia è tutto diverso lì, mannaggia…mi fa venire voglia di prendere e partire, di cambiare vita e paese…..
ecco una bella notizia che regala un sorriso 🙂
Parte di questo percorso sono riuscita a seguirlo grazie a voi, e non sai che piacere mi faccia leggere questa notizia!! Evviva NE e voi, siete meravigliosi! Sarebbe bello poter adottare un bambino, ma in Italia purtroppo è difficilissimo
Un'epopea, a dire poco. Ma ne è sicuramente valsa la pena. Tutta la vostra tenacia e determinatezza vi ha premiati con un bellissimo bambino, che più bello non si può!
In Italia… 3 mesi per avere in affidamento un bimbo ce lo scordiamo! Tanto più che, è risaputo, in Italia ci sono meno bimbi adottabili rispetto al Brasile perché fà comodo tenerli nelle case famiglia…comodo alle associazioni che li tengono…di certo non comodo ai bimbi ai quali viene negato l'amore esclusivo di una mamma&papà. E' una vera tristezza…
Congratulazioni! NE é stupendo e si vede proprio che é felice!
Disorientata
Avevo scritto un commento di pancia e non so per quale motivo non è stato pubblicato….ci riprovo…avete finalmente concluso questo percorso, congratulazioni! Noi siamo ad un anno dalla presentazione della domanda di disponibilità, e ancora nessuna chiamata…ma siamo positivi, ci piace pensare che il nostro bambino arriverà al momento giusto♥. Ho letto un pensiero, che può sembrare banale ma non lo è. Un figlio biologico cresce in noi ed esce da noi, un figlio adottivo deve prima di tutto entare in noi! Non è cosa semplice…un abbraccio a voi e a tutte le famiglie che sono disposte ad accogliere e a fare entrare un pargoletto nella loro vita! Buona continuazione di avventura Eva!
Ma che bello!!! Elisabetta
questo post mi è piaciuto talmente tanto che l'ho incluso nella mia prima versione di "Top of the post" http://diariodalmondo.wordpress.com/2014/08/04/top-of-the-post-1/
Congratulazioni! festeggiate alla grande!!
mi continuo a ripetere…siete stupendi <3
Bia*
La vostra storia è incredibile, degna di te, degna di voi! Belli, forti e fantastici! Tutti e tre!
Ehila, eccomi qua, congratulazioni!! Siete stati bravissimi a districarvi tra questo labirinto burocratico!
Pensa che io credevo che l'AIRE fosse solo una buffonata di facciata…io quando vivevo in UK ero iscritta, ma non ho mai avuto contatti con loro per nessun motivo, e comunque il mio medico della mutua qui, per se., qui non aveva idea che io fossi iscritta all'AIRE (e mi faceva le ricette come niente)…per dire, non credevo che l'AIRE si prendesse la briga di comunicaree con alcun ente italiano o straniero.Misteri della burocrazia italiana…per fortuna ora non dovete piu' preoccuparvene!
il tuo bambino è stupendo, te lo volevo dire!
Finalmente 🙂 !!!!!!
Un bene reciproco e tanto grande!!
Grazie Paolo, hai sempre dei bellissimi pensieri 🙂
Sì, finalmente!!
Un abbraccio Nina cara
Il viaggio che abbiamo fatto vale come festeggiamento?!! 😉
😀
La burocrazia è una rottura di scatole in qualunque parte del mondo, temo.
Grazie carissima, anche tu sei una forza!!
<3
Grazie mille Alice!! Abbiamo festeggiato a dovere 😉
Ti abbraccio
Emotivamente è stata una delle esperienze più sconvolgenti della mia vita. Vedremo cosa ci riserverà il futuro 😉
Grazie Francesca!!
Ricordo che me lo avevi scritto e ricordo anche il mio appello disperato a te all'epoca 🙂 Con l'Aire non avresti avuto alcun problema, ma io credo che non ne avrai nemmeno così.
In realtà avendo l'iscrizione diventa tutto automatico, quindi potrai fare tutto attraverso il consolato italiano che ti legalizzerà i documenti. Noi adesso ci inscriveremo, cosa che fino ad oggi non potevamo fare, proprio per evitare eventuali problemi in un eventuale futuro 😉
Tengo sempre le dita incrociate per voi e ti penso. L'attesa non è mai semplice!!
Grazie Anna!!
In Italia è davvero difficile avere i giusti requisiti, le richieste sono vergognose e troppo spesso prive di senso, quello legato all'amore, al motivo per cui si dovrebbe compiere questo passo. Come ho scritto, ci sono addirittura casi in cui nemmeno con i requisiti si arriva in fondo!! Capisco la tua ovvia rabbia.
Ti abbraccio
Hahaha… quell'orco è piuttosto attuale al momento in casa nostra, essendo uno dei cartoni animati preferiti di mio figlio 😉
È stata davvero la nostra fortuna aver trovato quella donna, ha fatto tutto da sola e a distanza. Bravissima!!
Allora questo spiega perfettamente la tua incredibile bellezza!!
Sei una donna stupenda Nausica, dentro e fuori.
In effetti sì, è diverso. Nelle grandi città però è complicato, quindi vi conviene venire qui da noi 😉
Grazie mille Ellie!!
;D
Grazie carissima!! Sarebbe bello se rendessero l'iter un po' più semplice, incentivando invece di scoraggiare.
Sì, per lui è valsa ogni fatica!!
Grazie di cuore Claudia.
Non posso che concordare in tutto. Purtroppo la storia delle case famiglia che ostacolano l'adozione per motivi di comodo esiste anche qui ed è uno schifo!!
Grazie mille 🙂
È bella quella frase, oltre che vera. Ammiro molto il tuo modo di pensare e di riuscire a prendere la vita, con forza e positività. Non è facile e l'attesa di un figlio, quella che noi conosciamo bene, è quanto di più duro offra la vita, insieme all'incertezza.
Ti penso spesso e aspetto con te il giorno della felicità!!
<3 <3 <3
In ritardo… corro a vedere.
Grazie mille Claudia!!
Grazie Bianca!!
Ho letto le novità, le nuove direzioni… sono con te <3
Grazie mille Ele, di cuore.
Sinceramente io mi ero informata all'epoca, poi messi sulla bilancia privilegi e svantaggi abbiamo deciso di aspettare. Non potevamo immaginare quando avrebbe potuto facilitare la nostra vita, visto che non sapevamo ancora quanto sarebbe stata complicata sotto questo punto di vista 😉
Adesso comunque ci inscriveremo… non si sa mai!!
Grazie cara.
Grazie, è bello sentirselo dire!!
Sìììììììì!! 😉
Ciao Eva, scusami ma a me spaventa anche la superficialità sui criteri di adozione in Brasile. Io creda sia giusto che una coppia abbia ben chiaro il motivo per cui si adotta un bimbo e penso anche che ci si arrivi il più delle volte dopo un lungo percorso, purtroppo di sofferenze. I tempi che sono sicuramente molto più di tre mesi hanno un loro senso anche quelli. Ho la sensazione che altrimenti quel figlio non potrà mai riempire quel vuoto che una maternità naturale farebbe.
Ciao!! Capisco le tue perplessità. Come ho voluto specificare in questo post, i tre mesi sono un'eccezione che riguarda noi, non la realtà brasiliana. In Brasile i tempi possono essere anche molto lunghi, soprattutto nelle grandi città. Una mia cara amica italiana che abita qui, ad esempio, ha atteso due anni prima di poter portare a casa suo figlio. Non ho mai visto superficialità nell'iter brasiliano, solo molto interesse a far funzionare le cose e ad incentivare le famiglie, invece di scoraggiarle. Come accade in Italia, anche noi abbiamo seguito un corso, raccolto i documenti necessari, fatto interviste prima e controlli dopo. L'affidamento è arrivato dopo tre mesi, l'adozione dopo un anno. Per quanto riguarda il percorso di dolore per arrivare alla consapevolezza, credo che cominci molto prima di una eventuale domanda di adozione depositata in tribunale e a me piace pensare che sia l'amore a dare un senso a questo percorso, piuttosto che la sofferenza. Personalmente non credo che un figlio adottivo debba servire a riempire il vuoto di una mancata gravidanza naturale, un figlio è molto di più e purtroppo quel vuoto non se ne va via tanto facilmente. Sta a noi imparare a conviverci.
Ciao Eva, Non ti nego che mi conforta sapere che è molto raro riuscire ad ottenere contemporaneamente idoneità e affidamento di un bimbo in tre mesi.
Io sono davvero convinta e lo dico con il cuore che in questi percorsi le temute attese servano tanto, anche se terrorizzano. Perché danno modo di far emergere dubbi e paure per poi affrontarle o addirittura in alcuni casi x far capire alle coppie che magari quella non è la strada giusta.
Riguardo al fatto che un figlio adottivo non debba servire a riempire un vuoto sono d'accordissimo con te, quello che intendevo dire è che in alcuni casi può bastare, magari dipende dal percorso personale che ognuno di noi ha fatto.
Ora concludo perché ho paura magari di essere fraintesa, di poter ferire e non è mia intenzione.
Un'opinione educata non mi offende mai. Sai, io vivo in Brasile e ho visto con i miei occhi più volte la condizione in cui vivono i bambini nelle case famiglia. Attesa significa per loro crescere senza una famiglia e spesso raggiungere un'età troppo matura. La prima cosa che viene insegnata per ottenere l'idoneità, è che il bisogno del bambino è quello che conta. Vivere in un determinato luogo e soprattutto vivere certe esperienze direttamente, come nel mio caso il percorso adottivo, probabilmente plasma il pensiero di una persona. Mio figlio è rimasto sdraiato da solo in un lettino per otto mesi, quando lo abbiamo portato a casa ancora non stava seduto e i muscoli del collo non gli permettevano di tenere dritta la testa senza aiuto. Un altro neonato, Domingo, all'epoca una famiglia non l'ha trovata ed è ancora lì. Quando vedo lui e vedo mio figlio, non ti nego che invece mi conforta molto sapere che ci sono paesi dove l'adozione è un cammino percorribile e dove i tempi permettono ad un bambino di arrivare a casa velocemente.
Anche in Italia insegnano che la prima cosa che conta è il bisogno del bambino da non confondere con quello di soddisfare un bisogno urgente della coppia. Abbiamo probabilmente idee diverse riguardo all'adozione e sono argomenti talmente complessi che non è facile trovare un punto d'incontro tramite etere.
In bocca al lupo per tutto,
Ciao!
Ps: mi chiamo Eva anch'io:)
Concordo pienamente, ci sarebbe tanto da argomentare. Sicuramente abbiamo il nome che ci accomuna 😉
Grazie!!