Prima.
Una settimana aveva detto, la Barbie-ginecologa. Così martedì le ho telefonato e ieri mi ha visitata. Sbagliavo scrivendo, nell’ultimo post, che non avrei mai più rivisto il mio bambino. C’è stata un’altra ecografia e lui si è visto eccome.
Le ho fatto notare, come se non lo vedesse da sola, che era ancora lì, presente. Lei mi ha fatto notare, come se non lo sapessi già, che non era evoluto. Forse per togliere una speranza che, per me, era già morta sette maledetti giorni fa.
Mi annuncia che il raschiamento avverrà nel tardo pomeriggio. Sarà lei a farlo. Sarà rapido e – fisicamente – indolore. Sarà in anestesia totale. Sarà il punto che ho tanto bisogno di mettere.
Le sono grata, perché lo ha capito e mi aiuta a dare un taglio a questa agonia. Non posso ricominciare prima di essermi staccata dal mio bambino.
Così, tra poche ore, sarà finita. Davvero.
Dopo.
Orribile.
Questa parola continua a ruggire nella mia testa.
È stato orribile.
Emozionalmente. Fisicamente, anche.
E’ durato tutto troppo a lungo. L’attesa. L’intervento. Il recupero.
Il risveglio è stato traumatico, patetico. Al momento ho creduto di ricordare i sentimenti provati negli unici minuti di pace vissuti da giorni. Quelli in cui dormivo, anestetizzata. Poi, li ho dimenticati.
Sono rimaste le luci fredde, le voci stridule ed incessanti dei dottori, le loro battute fuori luogo.
Sono rimaste le lacrime. Non so dire quante ne abbia versate, so solo che sono state tante. Più di quante pensassi di averne. Ho iniziato a piangere ancora incosciente e non ho smesso fino a quando ho ripreso il controllo. La mia forza, quella dei giorni passati, si è arresa in quel lettino di ferro. In quella stanza asettica, una volta persa la ragione, rimpiazzata da un sedativo che ha fatto solo in parte il suo dovere, sono diventata piccola, debole e vulnerabile.
A chorona – mi hanno definito. Io che non piango facilmente.
Mi è stato detto che non mi avrebbero portato fuori di lì, fino a quando non avessi smesso. Hanno creduto di incentivarmi, dicendomi che mi avrebbero portato dal mio Amore. Fuori.
Ma io ero strafatta, non stupida. Sapevo benissimo che il mio Amore era lì ad attendermi. Quelle lacrime però, erano per un altro Amore. Quello perduto.
Con la bocca impastata e con quel parlare tipico di un post sbornia, l’ho fatto presente. Ho detto che piangevo perché avevo perso il mio bambino. Per sempre. E’ stato solo allora che anche l’anestesista, quella che non sorride mai, quella che ti stende solo con lo sguardo, mi ha dato un bacio sulla fronte e mi ha detto – “E’ finita”.
Poi Lui, che mi aveva atteso per quasi un’ora senza capire se ci fossero state complicazioni. L’infermiera, che mi chiede di quanti mesi ero, se era il primo. La Barbie-g, che assicura il “successo” dell’intervento.
Non avevo mai conosciuto una tristezza così profonda.
Ho giudicato, io che cerco di farlo il meno possibile, chi prende una decisione del genere. Chi lo fa per scelta. Ho giudicato. Ripetutamente.
Ho pensato al feto. Ho pensato fino a farmi scoppiare la testa. Poi ancora il limbo. Tra sogno e realtà.
Oggi.
Adesso posso riprendere il controllo della mia vita. Prendermi cura della mia anima. Riappropriarmi del mio corpo.
Sono libera, eppure non mi sono mai sentita così impotente.
Non sento il sollievo che avrei sperato. Magari lo sentirò domani. Magari no.
Martedì mio marito partirà. Destinazione Recife, a nord del Brasile. Lo attende una fiera del turismo, che durerà tre giorni. Io aspetterò la partenza della mia migliore amica, per poi raggiungerlo insieme a N.E. Ci fermeremo una settimana, che divideremo tra città, appunto e una località di mare, Porto de Galinhas.
Poi, ci potrebbe essere l’Italia.
Non era contemplata. Non sarei dovuta tornare quest’anno. Non avrei mai voluto.
Se da una parte questo repentino cambio di programma mi ricorda il fallimento, dall’altro credo che la vicinanza delle persone care potrebbe farmi bene. Credo.
Lì mi aspetta altro amore, mi aspettano abbracci. Mi aspetta la famiglia, mia madre. Mi aspettano gli amici. Mi aspetta un’altra estate, quella con la luce fino a tardi. Mi aspettano altri viaggi. Mi aspetta Roma. Mi aspetta la scelta di una capitale europea, su cui mettere un visto. Mi aspetta un’isola, dove poter tornare ragazza. Mi aspetta una vita che, se dovessi dire la verità nuda e cruda, non mi interessa affatto, ma che al momento mi sembra l’unica in grado di potermi donare un po’ di respiro.
Il tempo è corto in Italia. Differente dalla percezione che esiste in Brasile, coi suoi ritmi pigri. Mai come adesso ho avuto bisogno di velocità. Non voglio avere tempo per pensare, per realizzare. Per ricordare.
Voglio ingannare me stessa e fregare il tempo. Mettere da parte i desideri e il futuro. Per un po’.
È l’unica alternativa possibile, viaggiare.
Non mi aspetto miracoli. Questi viaggi non saranno una ricerca. L’obiettivo non sarà scoprire, ma bensì fuggire. So anche che da certi mostri non si scappa. So perfettamente che tutto il peso di questi ultimi mesi mi seguirà ovunque, anche in capo al mondo. Un bagaglio pesante, di cui non posso disfarmi. La memoria non teme la distanza, forse il tempo. Ma dovrò lasciarne passare ancora tanto.
Provo a mettere inutili chilometri tra me e il dolore. Costruirò una grande diga, attraverserò oceani, mi terrò sempre un passo più avanti. Guarderò verso il sole, così che l’ombra di me stessa rimanga sempre alle spalle.
Non mi aspetto miracoli. Questi viaggi non saranno una ricerca. L’obiettivo non sarà scoprire, ma bensì fuggire. So anche che da certi mostri non si scappa. So perfettamente che tutto il peso di questi ultimi mesi mi seguirà ovunque, anche in capo al mondo. Un bagaglio pesante, di cui non posso disfarmi. La memoria non teme la distanza, forse il tempo. Ma dovrò lasciarne passare ancora tanto.
Provo a mettere inutili chilometri tra me e il dolore. Costruirò una grande diga, attraverserò oceani, mi terrò sempre un passo più avanti. Guarderò verso il sole, così che l’ombra di me stessa rimanga sempre alle spalle.
Questo sarà l’ultimo post triste. L’ultimo che mi concedo.
Proverò a riavvolgere il nastro oppure, scoprirò come iniziarne uno nuovo. Dimenticare. Nascondere. Tenere. A discrezione, a sensazione. Come meglio viene.
Tornerò anche alla vita normale, appena avrò capito qual è.
Tornerò anche alla vita normale, appena avrò capito qual è.
“Non sono uno sciocco da pensare che tutto potrà essere come prima, né di cercare di farlo credere a te. Ma se mi concedi una considerazione per niente originale, affidati al tempo e alle persone che ti vogliono bene. Non serve a cambiare le cose, ma aiuta a sopportarle. Se ti servo, sai che io sono qui. “
[Niente di vero tranne gli occhi – Giorgio Faletti]
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Quanto dolore… e pure in questo, trovo la tua speranza di ricominciare! Sei davvero ammirevole…
Cerco di fare del mio meglio!!
Grazie mille Sabina.
Io ti abbraccio forte forte….
Cara!!
Eva non si deve per forza fingere di stare bene, piangi e urla finche ne hai bisogno.
Certi dolori non passano cosi e non si riesce a sotterrarli.
Ma la tua voglia di essere felice ce la farà a farti superare tutto…
In un momento come questo, non esiste niente di finto. Non si può fingere il dolore o la forza o un benessere inesistente. Quello che io cerco di fare, è reagire.
Non mancano i pianti e nemmeno le urla. Il dolore non passerà, né scomparirà. Quello che io cerco di fare, è sopravvivere e l'obiettivo è riuscire a farlo nel migliore dei modi.
Io credo che un dolore del genere non passerà mai … Ma forse (e dico forse …) si potrà un pochino attenuare. Io credo che la differenza la faccia la nostra volontà di andare avanti nonostante tutto e di cercare sempre un po' di positivà per trovare un po' di carica per affrontare la vita. E mi pare che tu sia piuttosto brava in questo :-P! E come promemoria hai sempre il tuo meraviglioso NE (e anche tuo marito, certo!)! In bocca al lupo e un abbraccio grande!
Benedetta
Non mi sento di aggiungere altro, carissima. Come sempre hai trovato le giuste parole per spiegare come vanno questi giorni e come andranno quelli a seguire.
Grazie di cuore.
Non si può riavvolgere il nastro, nè iniziare di nuovo, ma si può continuare, un passo dopo l'altro e andare avanti con forza, come già stai facendo.
Un forte abbraccio
"Allora io raccolgo i chilometri di pellicola della mia vita, mi ci avvolgo come nelle spire di un serpente e alla fine trovo quel pezzo di racconto. Cerco di togliere via il troppo dolore, e la futilità, e i particolari superflui, tanto so che torneranno poco alla volta." [Margherita Dolcevita – S.Benni]
Hai perfettamente ragione. Le ho scritte, eppure era così chiara l'inesattezza di quelle parole.
Grazie cara!!
conoscendo nel profondo cosa stai provando ti abbraccio forte forte e ti dico che ogni giorno andrà un pò meglio vedrai…..aggrappati all'amore perchè per fortuna ne hai tanto intorno a te!!!!!
Mi fido della tua esperienza e spero che i giorni passino in fretta, ma soprattutto pieni di vita. Nonostante l'assenza di quella che invece, ci è stata strappata.
Ti penso molto e faccio il tifo per te.
Ti ho pensata spesso in questi giorni, ho pensato al tuo penultimo post…
…hai deciso che non scriverai più post tristi è la prova che sei una serissima Guerriera 😉
Ti abbraccio.
Denise
Sono decisioni un po' forzate, ma richiedono lo stesso una buona dose di coraggio.
Grazie mille Denise!!
Anche io ti ho pensato tanto in questi giorni.. e il tuo racconto è davvero doloroso. Non sai quanto mi dispiace.. Il modo in cui lo racconti mi fa capire quanto tu stia già elaborando, e quanto tu stia lavorando faticosamente su te stessa. Viaggia, fai quello che sul momento pensi ti possa fare stare meglio..
E' la prima volta che commento un tuo post, ma con il pensiero ti sono vicina da tanto..
Siamo in tanti a fare il tifo per te.
Alice
Benvenuta Alice!!
Mi fa piacere leggere questo tuo commento. Parole delicate e piacevoli, in una cornice ancora piena di spigoli. Adesso sto cercando di capire cosa possa aiutarmi a stare meglio, un compito che normalmente sarebbe così semplice.
Grazie mille per l'affetto.
Ti abbraccio . Viaggia, svagati e "coccolati". Sei una donna forte.
Lo farò!!
Grazie di cuore.
Se ti servo, sai che io sono qui.
<3
Ti ci vuole tutto il tempo che ci vorrà. Ti ci vuole un viaggio, la vicinanza di persone care. Ti ci vuole una mattina di musica e colazione a letto, una doccia calda, un dolce fatto da tua mamma, un abbraccio di N.E., una tazza di tè in un bar di una capitale europea, un mercatino di Roma, una cena tra amiche, un pianto, un pianto e un altro pianto. Una risata. Un tramonto. Un film che ti faccia sorridere. Una pizza. Una corsa per prendere l'autobus. La buonanotte del tuo bambino. E tanto altro. Ricomincia da queste cose, piano piano. Noi siamo qui ad abbracciarti da lontano. E se passi per Firenze, io sto vicina, vediamoci! Dico sul serio!!!
Oh Ellie, che commento stupendo!! Ho vissuto ogni frase, l'ho percorsa con la mente. Ho provato una sensazione simile al benessere. Forse è davvero quello di cui ho bisogno.
Firenze è veramente dietro l'angolo, sarebbe bellissimo conoscersi. Se dovessi tornare, troveremo il modo di incontrarci. Dico sul serio!!
Eva, ti penso.
Leggerti è stato un brivido lungo la schiena, sono passati 5 anni e dopo sono pure arrivate due meraviglie ma ricordo tutto.
Mi sembrano ottimi propositi i tuoi, se mai passassi da Torino e ti va io ci sono.
Grazie cara.
Spero che diventi anche per me un antico ricordo, prima o poi. Magari sostituito dalla gioia di un secondo figlio venuto al mondo. Di un terzo, anche.
Torino rimane un po' fuori mano. Ma i miei progetti cambiano rapidamente e se dovessi trovarmi nei paraggi, ci vedremo sicuramente!!
Eva hai la capacità di commuovermi sempre. A fatica riemergo dal turbino di emozioni che trasmetti. Ti abbraccio tanto ps mi ha fatto pensare a quella canzone di Vasco Rossi ..relativa alla ricerca di un senso alla vita anche se forse non ce l'ha. E in ogni caso il domani arriverà lo stesso…
Mimma cara, conosco bene questa canzone. Sono comunque andata a riascoltarla ed hai ragione, il testo è perfetto.
E' inutile cercarlo quel senso. Non esiste. Allora che arrivi il domani, qualunque sia e qualunque cosa porti con sé.
Tesoro mio, ti abbraccio forte.
Bella sei!!
Se una donna eccezionale…sono certa che riuscirai a realizzare i tuoi ottimi proprositi.
Un abbraccio forte forte.
Grazie grazie grazie.
Lo spero tanto!!
Sono ferma.
Sento tutto.
Scusami, non ti sono di aiuto.
Lo so.
Lo sei eccome.
Spero che il calore del mio abbraccio possa arrivare fino a te!
Arriva eccome!!
Grazie.
"Guarderò verso il sole, così che l'ombra di me stessa rimanga sempre alle spalle." Ma quanto sei bella, quanto sei forte. E che ultimo post triste sia, hai fatto bene a concedertelo, ma le cose belle che hai sono troppo importanti per lasciare che la tristezza prenda il sopravvento su di esse. E se davvero verrai a Roma, sarebbe tanto bello potersi incontrare… ti abbraccio forte forte!
Tu lo sei altrettanto e mi capisci così bene. Te l'ho già detto più volte, ma la nostra affinità nel modo di guardare il mondo, è davvero grande cosa.
Sarei felicissima di incontrarti. Se dovessi tornare, troveremo il modo per vederci in quel di Roma!!
Sì, è davvero triste questo post. Nessuna donna dovrebbe provare questo dolore.
Troppi bambini mai nati…
Concordo.
E impotente quale sono, posso solo smettere di scrivere parole tristi.
…che ti devo dire?
la vita fa il suo gioco
Posso solo risponderti che, nel mio caso e in quello di tante donne, la vita ha scelto proprio un gioco crudele. Ammesso che la parola gioco abbia attinenza, parlando di aborto.
Sinto muito ! A dor da perda é terrível, que Deus esteja contigo acalentando teu coração ! Lutamos tanto na busca de um filho e derrepente ele é arrancado de nós. Sem palavras… Força.
http://aomeubebequeaindavira.blogspot.com.br/
Querida Janaína!! Muito obrigada pelas lindas palavras. Eu sei que você pode entender o que estou sentindo!!
Fico na torcida por você e continuo achando que o nosso médico seja a pessoa certa para nos ajudar.
Boa sorte.
:-((((
ci sarebbe tanto da dire…. ma in fondo nulla…
mi spiace molto che tu sia passata per il grande dolore…. :-((
fai bene a viaggiare, di certo non dimenticherai, ma ti godrai un po' di quello che la vita ha di bello da offrire, e ti fara' bene… circondati di persone che ti vogliono bene, fatti coccolare, esplora posti nuovi e vecchi… il tutto fara' arrotondare un po' questi cocci di bottiglia, come l'acqua del mare…
Non ne abbiamo mai parlato molto, ma credo di aver percepito quando sia stato doloroso per te e solo oggi, purtroppo, riesco a capire fino in fondo.
Spero che le cose belle attenuino questo grande vuoto, che curino in parte questa grande sofferenza. Non ho dubbi che col tempo migliorerà, ho tanti esempi di donne che ci sono passare prima di me. Come te.
Bellissima l'immagine dei cocci smussati dall'acqua… Dell'amato mare.
Parole non ce ne sono.
io ti penso e ti invio energia.
Che tu possa rialzarti per l'ennesima volta.
Coraggio Eva.
ti abbraccio forte forte forte forte
squa
Quanto affetto. È tutto quello che mi serve e tutto quello che posso avere adesso.
Grazie cara. So che hai sempre un pensiero per me.
arrivera' l'estate, arriva sempre.
un abbraccio
Me lo ripeto anche io. Che l'estate perenne in cui vivo, torni anche dentro di me.
Grazie Valentina!!
Sei una donna molto forte e trasparente, ti ammiro tanto
E mi dispiace davvero tanto per il tuo dolore. Un abbraccio da Roma in primavera fino al vostro oceano.
Stupenda l'immagine della primavera romana.
Grazie per i complimenti, per il tuo modo carino di scrivermi. Grazie di cuore, Valentina.
In questi giorni ti volevo scrivere, ero in pensiero perché non avevo tue notizie. Speravo, sinceramente lo pensavo, che andasse tutto bene. Poi ho letto gli ultimi due post. E gli occhi si sono fatti umidi. Non posso neanche immaginare un dolore così grande. Ho provato tanti dolori nella mia vita, ma questo… Questo no, non potrei sopportarlo, no. Impazzirei. Non posso far altro che dirti che ammiro la tua forza. Hai una bella famiglia che ti sta accanto, questa è la tua fortuna. Lasciati coccolare da tuo marito e da tuo figlio. Mi dispiace non poter fare niente per te. Ti penso tanto e ti mando un enorme abbraccio. Ti ho sempre ammirata tanto e ti ammiro anche ora. Per me sei una fonte di ispirazione, ti prego di non lasciarti andare, reagisci come mi sembra che tu abbia già in mente di fare. Penso che certi dolori non possano scomparire, mai, però il tempo li può curare un pochino. E il tempo ti aiuterà a capire cosa fare.
Grazie Eva.
Purtroppo è andata così e sì, il dolore è stato tanto travolgente da non poter essere descritto. Sono felice che tu non lo abbia mai provato, ma come me e come tante altre donne, lo avresti affrontato. Non si può fare diversamente. Se ne esce spezzate, ma ancora più forti.
Tu per prima mi insegni che ci possono volere tanti tentativi, prima di poter realizzare un sogno. Era il primo, avevamo messo in conto tutto. Forse non così tanto e comunque, non si arriva mai veramente preparati.
È vero, sono fortunata. Ho tantissimo. Amo la mia famiglia, la mia vita e non ho dubbi che presto arriverà un secondo figlio e un terzo, anche. Ci vuole solo pazienza… Quella che abbiamo sempre detto di non avere, entrambe 🙂
Continuo a gioire per te. Era il tuo momento, dopo tanta attesa. Ti abbraccio.
piccola, debole e vulnerabile. lo so. Fai bene a viaggiare, fai bene a fuggire. Ci sta. E ti assicuro che il tempo ti sembrerà passare più in fretta. E sarà un bene. Un abbraccio forte
È quello che cerco di fare. Anche adesso, in un grande aeroporto, sola con mio figlio. In viaggio verso Lui.
Ciao Eva, come sempre hai descritto molto bene come ci si può sentire in una simile circostanza…non c'è molto da aggiungere, solo che questo ricordo non scomparirà ma ti aiuterà a crescere, che col tempo farà un po' meno male ma soprattutto che il tuo spirito é quello giusto ed é meraviglioso, perchè si legge la tua voglia di voltare pagina non per dimenticare ma per stare bene, non per sopravvivere ma per vivere alla grande!!! Certa che i giorni più splendenti tu li debba ancora vivere, ti auguro tutto il bene possibile e tantissima felicità insieme ai tuoi dolcissimi uomini…per ora! Un carissimo abbraccio, sei una donna forte nel vero senso della parola!!!
Grazie Lia!!
I giorni passano e il mio umore è ancora fragile. Qualche giorno fa ho avuto un crollo, non so nemmeno perché lo scrivo qui. Il mio utero non è ancora pulito. Non è la peggiore notizia ricevuta in tutto questo caos, eppure sono andata giù. Oggi va meglio. Sono in viaggio. Raggiungiamo Lui, faremo una breve vacanza.
Credo anche io che ci sia tanta bellezza ancora che ci aspetta. Lo credo davvero.
Un abbraccio.
La mia seconda gravidanza si è interrotta più o meno nella stessa epoca gestazionale. Ed era maggio. Tre anni fa. Non ho dovuto subire un raschiamento, ma era già stato fissato.
Ti comprendo.
Poi sono arrivate la speranza, la gioia e infine la consapevolezza.
Arriveranno, di nuovo, anche per voi.
Un abbraccio.
Anche se è ancora troppo presto, spero tanto che un giorno, senza preavviso, arrivino o meglio, tornino tutte quelle sensazioni. E con loro, il coraggio. Senza il quale, non credo avrò mai la forza di riaffrontare l'odissea appena terminata.
Grazie Simona.
Un abbraccio.
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